IlSole24Ore, Stefano Elli. Smi, Smi bank e l’incrocio di guai tra affari e inchieste

IlSole24Ore, Stefano Elli. Smi, Smi bank e l’incrocio di guai tra affari e inchieste

IlSole24Ore  (vedi anche puntualizzazione di Banca di San Marino)

Indagini nei paradisi fiscali 

Smi,
Smi
bank
  e l’incrocio di guai tra affari e inchieste  

I pm
romani pronti a chiudere l’inchiesta sulla fiduciaria. Quelli veneziani
si imbattono nella banca

Stefano Elli

Due società quasi omonime. La Smi
e la Smib
. Entrambe sammarinesi. Con trascorsi incrociati e
protagonisti, clienti e azionisti, che entrano ed escono come da porte girevoli. Tutti o quasi provengono dall’area centroadriatica: Marche
e Abruzzi.
Vediamole: la
Smi, San Marino Investimenti Sa, fondata dal
Conte 
Pasquini
, è una finanziaria collegata alla fiduciaria romana
Amphora. Su Smi
ed Amphora
pende un’inchiesta della procura di Roma. Il pm Perla
Lori
indaga per riciclaggio e abusivismo finanziario, su operazioni sospette
per un miliardo di euro e su una lista di 1200
clienti mille
dei quali nell’area abruzzese e marchigiana
.

Tra mille ostacoli procedurali e una collaborazione giudiziaria offerta obtorto collo e solo formalmente, l’inchiesta sta per concludersi con le notifiche degli avvisi di chiusura indagini. Centinaia le società coinvolte: per contenerle tutte è a  mala pena sufficiente un foglio di un metro per un metro e mezzo. Sono tutte dislocate ai quattro angoli del mondo, con una predilezione per i paradisi del fisco e diramazioni a Vanuatu, a Madeira e naturalmente la Svizzera.

Eppoi c’è la Smib, che sta per San Marino International Bank. La quasi omonimia in realtà ha una sua ragione molto precisa. La Smib, infatti, è nata dalle ceneri della Banca del Titano, piccolo istituto di credito fallito nel 2006 con un buco di sedici milioni. Nell’ottobre del 2007 chi compra la BdT con tre assegni circolari da un euro (1€) ciascuno? E’ proprio Pasquini con la sua Smi, e con Amphora.

Ma Pasquini agisce come schermo. La sua non è che una intestazione fiduciaria. Chi siano stati i veri compratori non si è mai chiarito. Si sa solo che subito dopo l’operazione nel cda della Bdt ribattezzata Smib si siedono Francescoantonio Di Stefano e Maurizio Bacci.  Il primo è un imprenditore televisivo  aquilano molto noto, passato alle cronache per un lungo contenzioso con Mediaset sull’assegnazione delle frequenze di Rete4. Il secondo è il maggior azionista della Ifim, Istituto finanziario del  mezzogiorno, società di recupero crediti con sedi a Napoli e a Roma. Dopo qualche tempo il ‘velo’ fiduciario del conte Pasquini cala. E i veri azionisti di Smib si palesano al mondo. Al 59,8% c’è, guarda caso, proprio Di Stefano. Ma Pasquini e la sua Smi non se ne vanno del tutto: restano soci al 10%. Al 10% troviamo Bacci e al 20% spunta una persona fisica: Cinzia Ciampani compagna di Antonio di Matteo, direttore generale della Tercas, Cassa di risparmio di Teramo. Che c’entra la Tercas? C’entra. Ora la Tercas dopo una lunga ispezione di Banca d’Italia è commissariata dal Ministero su richiesta di via Nazionale.Ed è qui che spuntano i collegamenti con la Banca delle Marche e con il suo ex direttore Massimo Bianconi, buon amico di Di Matteo. Sì perchè gli ispettori di Via Nazionale in visita alla Tercas scoprono un giro di compravendite immobiliari anche all’estero (Londra) che vede protagonisti proprio il direttore generale della banca anconetana attraverso la moglie anna Rita Mattia. E quale intermediario scelgono per i propri affari? Indovinato: la Smib.

Ma il peccato originale della Banca del Titano continua a macchiare i suoi discendenti. Nel febbraio 2011 anche la Smib viene commissariata e liquidata. ad acquistarla è il gruppo Banca di San Marino. Il cui direttore generale è Vincenzo Tagliaferro, anche lui solide radici nelle Marche, sino a non molto tempo fa direttore generale della Cassa di risparmio di Fabriano e Cupramontana.

In queste settimane la Smib viene individuata dai magistrati di Venezia come intermediario di un giro di fatturazioni false che coinvolgono un colosso dell’edilizia, la Mantovani, che ha appalti di assoluta rilevanza tra i quali spicca il progetto veneziano Mose. La procura di Venezia apre un’inchiesta su Piergiorgio Baita, presidente del colosso edile, e la ex segretaria dell’ex presidente della regione Veneto Giancarlo Galan, Claudia Minutillo. Non mancano le fughe di notizie sensibili che portano alla perquisizione di un giornale online romano. “Il Punto”. Le fatture false della BMC broker, la “cartiera” creata ad hoc, vengono saldate proprio alla Smib e di qui le somme vengono prelevate in contanti. Per andare dove è tutto da chiarire.

 

 

 

 

 

 

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