In Consiglio una rivoluzione condivisibile utilizzando una discriminazione inaccettabile

In Consiglio una rivoluzione condivisibile  utilizzando  una discriminazione inaccettabile

Ieri nel Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino la proposta di un
emendamento alla legge elettorale
sostenuta ufficialmente da Sinistra Unita, Alleanza Popolare, Nuovo Partito Socialista, Noi Sammarinesi, Popolari Sammarinesi, Alleanza Nazionale Sammarinese e Sammarinesi per la Libertà per un totale di 18 consiglieri è stato approvato con ben 33 voti favorevoli.

La votazione potrebbe essere il segnale di una svolta nella politica sammarinese. L’inizio di un cambiamento di rotta lungamente atteso, contro i
poteri forti, che da decenni fanno il bello ed il cattivo tempo e che, specialmente in questi due anni, sono stati rappresentati dal Partito dei Socialisti e dei Democratici.

Peccato che l’emendamento abbia proposto una discriminazione: i cittadini sammarinesi residenti all’estero non potranno esprimere preferenze nelle elezioni politiche, diversamente da quelli residenti in territorio.

Dispiace che per
invertire una tendenza politica, invece di utilizzare la normale dialettica, si sia dovuti ricorrere a una questione inerente ai diritti delle persone e dei cittadini. Cioè si sia fatto leva su una discriminazione fra residenti e non residenti. Discriminazione che non è possibile assolutamente condividere e che, assolutamente va quanto prima azzerata, perché macchia troppo pesantemente la tradizione democratica della Repubblica di San Marino.

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