Interlocutoria la riunione della commissione tecnica mista italo-sammarinese di ieri a Roma

Interlocutoria la riunione della commissione tecnica mista italo-sammarinese di ieri a Roma

È dai primi giorni del 2008 che la Repubblica di San Marino col suo sistema bancario e finanziario (dodici banche e cinquantotto finanziarie) è nel mirino della Procura di Forlì
(Re Nero ).

A supporto della procura è

intervenuta la Banca d’Italia, la quale ha emanato istruzioni per il sistema bancario e finanziario italiano esattamente in linea con la interpretazione delle norme elaborata appunto da detta procura.

Insomma per la procura di Forlì e Bankitalia, San Marino è da considerare paese terzo rispetto alla Unione Europea e le normative europee entrate in vigore definitivamente all’inizio del 2008 azzererebbero le normative derivanti dai precedenti accordi fra Italia e Repubblica di San Marino, compreso quelle
dell’accordo valutario del 1991.

San Marino invece sostiene che sono ancora validi, in quanto non decaduti, tutti gli accordi bilaterali italo-sammarinesi, compreso proprio quello del 1991.

Ieri finalmente ha avuto luogo a Roma il primo incontro ufficiale, sia pure a livello tecnico, fra i due Stati per discutere della questione.

A quanto ha riportato Sergio Barducci (San Marino Rtv) non pare che si sia andati oltre alla illustrazione, da parte delle due delegazioni, della propria posizione. In particolare Barducci riferisce che è stato ‘ribadito l’atteggiamento rigoroso da parte italiana nella valutazione dei comportamenti del sistema bancario sammarinese ‘ e che, a parere ancora della delegazione italiana, ‘la classificazione delle banche di San Marino come extra UE non dovrebbe comportare conseguenze negative per il sistema ‘ sammarinese.

Insomma la linea-Procura di Forlì-Banca d’Italia sta diventando la linea dello Stato italiano nei confronti della Repubblica di San Marino. Contro il parere di illustri studiosi di diritto internazionale, fra i quali il prof. Emanuele Fisicaro e il
prof. Filippo Sgubbi.

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