Ieri Maria Di Pilato si è sottoposta a un interrogatorio della durata di 6 ore davanti alla guardia di finanza a Rimini.
La sensitiva, dopo un mese di carcere, continua a mantenere la sua posizione insistendo sui suoi poteri e negando di avere approfittato di persone fragili e ingenue che si rivolgevano a lei per cambiare il proprio corso della vita.
Finora 9 persone, tutte di Viserba, hanno presentato una denuncia nei suoi confronti mentre altri sono pronti a battersi per salvarla dalla calunnie.
I suoi adepti compravano i ceri della maga per farsi proteggere da San Vittorino di Amiterno, il santo che da sempre si venera nella famiglia della fattucchiera e al quale la Di Pilato tuttora chiede intercessioni.
La donna emiliana sostiene che il rapporto con il gruppo è talmente stretto che erano stati i suoi fedeli a offrirsi di pagarle l’estate a Viserba.
Secondo la ricostruzione delle fiamme gialle, invece, ci sono state persone che, con la speranza di un destino diverso, sono arrivate a versarle fino a 60mila euro mediante vaglia postali e/o posta pay.
Nel maggio scorso gli inquirenti, prima di arrestarla, avevano bloccato i 150mila euro che erano depositati in banca.
E’ indagato anche il marito della sensitiva, un sottoufficiale modenese che si occupava di gestire i guadagni da questa attività.
Fonte: “Il Resto del Carlino”