Interrogazione Sen. Elio Lannutti su Criminal Minds e la presunta corruzione di giudici, finanzieri e militari in tutta Italia e San Marino

Interrogazione Sen. Elio Lannutti su Criminal Minds e la presunta corruzione di giudici, finanzieri e militari in tutta Italia e San Marino

Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 2-00446
Atto n. 2-00446

Pubblicato il 27 marzo 2012
Seduta n. 699

LANNUTTI – Ai Ministri dell’economia e delle finanze, della giustizia e dell’interno. –

Premesso che:

dal 19 settembre 2006 San Marino aderisce all’Organizzazione
internazionale di polizia criminale – Interpol. In conformità con lo
statuto dell’Organizzazione, San Marino si è dotato di un proprio
Ufficio centrale nazionale preposto alla cooperazione internazionale di
polizia nel rispetto degli accordi vigenti. L’Ufficio, alle dipendenze
del Segretario di Stato per gli affari esteri, assicura il collegamento
con gli organismi degli altri Stati membri che agiscono nella veste di
Uffici centrali nazionali, nonché con il Segretariato generale
dell’Organizzazione stessa;

il direttore dell’Ufficio centrale nazionale Interpol della
Repubblica di San Marino, nominato dal Congresso di Stato nella seduta
del 7 maggio 2007, è il dottor Maurizio Faraone, che, nello svolgimento
delle attività dell’Ufficio, è coadiuvato da personale dei Corpi di
polizia sammarinesi;

l’11 luglio 2007 Fiorenzo Stolfi, Segretario di Stato per gli affari
esteri e Valeria Ciavatta, Segretario di Stato per gli affari interni,
hanno presentato, ai comandanti di Gendarmeria, Polizia civile e Guardia
di Rocca, Maurizio Faraone, responsabile Interpol per San Marino;

in data 13 marzo 2012, il consigliere Federico Pedini Amati,
esponente del Partito socialista sanmarinese, presentava
un’interpellanza al Governo ed in particolare al Segretario di Stato per
gli affari esteri, sul ruolo svolto dall’Interpol di San Marino, con
riferimento a recenti articoli apparsi sui mezzi d’informazione
sammarinesi ed italiani, in particolare sul quotidiano la “Tribuna
Sammarinese” in data 12 marzo 2012 relativi ai servizi svolti dal
Comandante dell’Ufficio centrale nazionale della Repubblica di San
Marino per l’Interpol, riguardo ai trattamenti economici, agli incarichi
e i ruoli, in merito alle mansioni specifiche svolte attualmente e in
passato dal dottor Maurizio Faraone; alle relazioni annuali fatte dai
funzionari dell’Interpol e consegnate al Governo, al rinnovo del
contratto alle relazioni annuali elaborate e prodotte agli organi
preposti, alle segnalazioni di rilievo, non coperte da segreto, prodotte
con la finalità di contribuire a fare piena luce su questioni di
rilevanza criminale nella Repubblica di San Marino, infine se avesse
prestato la sua opera nei Servizi segreti italiani e in caso affermativo
da quanto tempo;

a fine febbraio 2012 è stato sottoscritto un accordo di
collaborazione tra il Governo di San Marino e il Governo italiano sulla
cooperazione per la prevenzione e la repressione della criminalità, da
parte del Ministro dell’interno Anna Maria Cancellieri e dei Segretari
di Stato agli affari esteri, Antonella Mularoni, e agli affari interni,
Valeria Ciavatta, per prevenire e contrastare i fenomeni malavitosi.
L’accordo offre la possibilità di accedere alle Forze dell’ordine
sammarinesi, alle scuole di polizia e ai corsi di formazione che vedono
la polizia italiana ai primi posti in quanto a competenza e
specializzazione;

«La positività dell’incontro – si legge su un comunicato della
Segreteria di Stato per gli affari interni della Repubblica di San
Marino del 1° marzo 2012 – fa ben sperare per la grande disponibilità
offerta dal Viminale, non solo negli ambiti pur importantissimi
dell’Accordo, ma su più larga scala e anche per gli indispensabili
contributi e collaborazioni nel percorso intrapreso da San Marino nella
lotta alla criminalità, per il riordino dei corpi e per la normativa
antimafia. L’occasione della trasferta romana è stata propizia anche per
ringraziare il Capo della Polizia di Stato italiana, Prefetto Antonio
Manganelli, per il suo proficuo impegno nella definizione dei problemi
legati alla vendita delle armi: anche per questa materia le massime
autorità italiane hanno dimostrato disponibilità e fiducia verso le
autorità sammarinesi. Il Direttore dell’Ufficio Interpol a San Marino,
Maurizio Faraone, entrando nello specifico dell’Accordo ha evidenziato
che attraverso di esso sarà possibile accedere in modo più rapido,
secondo protocolli predefiniti e nell’ambito di canali
istituzionalizzati, alle informazioni contenute nella banca dati della
Polizia italiana. La collaborazione di fatto già esistente, anche in
virtù della Convenzione del 1939 e dell’adesione sammarinese ad
Interpol, ha proseguito Faraone, sarà potenziata con l’obiettivo di
rendere sempre più efficaci le azioni di prevenzione e investigazione
sui fenomeni delittuosi. L’Accordo, nello stabilire che la
collaborazione avverrà in via principale attraverso il canale Interpol,
prevede l’individuazione di un “punto di contatto” idoneo per il
reciproco e rapido scambio di informazioni, con le massime garanzie.
L’intesa è molto ampia, ha proseguito Faraone, e ci consentirà di
attingere alle grandissime risorse dei corpi di polizia italiani non
solo per combattere più efficacemente la criminalità organizzata, ma
anche per elevare il livello di sicurezza dei due Stati e favorire la
prevenzione di ogni forma criminosa»;

si legge su: “San Marino Notizie” del 26 gennaio 2012: «La
magistratura sammarinese deve aprire autonomamente propri filoni di
indagine, senza aspettare l’iniziativa italiana. In generale è
necessario uno scatto d’orgoglio di tutti i lavoratori e dei cittadini
per salvare il paese, tutelare i diritti sindacali e democratici e
rinnovare i contratti di tutti i settori. (…) La criminalità è entrata
anche nel tessuto dell’economia reale, e non solo nel sistema
finanziario, come dimostra la vicenda giudiziaria che ha coinvolto il
responsabile della Karnak. Probabilmente la presenza malavitosa è più
grande di quanto possiamo immaginare. È l’allarme lanciato dalla
riunione congiunta di oggi dei direttivi della CSdL. La lotta alla
criminalità, dunque, diventa sempre più una emergenza e una priorità per
il nostro paese. L’inquinamento malavitoso dell’economia sammarinese,
rappresenta anche un freno allo sviluppo; nessun investitore serio verrà
nel nostro paese sapendo che il sistema San Marino è sotto la lente di
ingrandimento della magistratura italiana. Occorre quindi un’azione a
vasto raggio per ripulire completamente l’economia sammarinese; in tal
senso la magistratura sammarinese deve aprire propri filoni di indagine,
e non limitarsi ad aspettare le iniziative della giustizia italiana»;

considerato che:

la Repubblica di San Marino è uno snodo cruciale di buona parte delle
attività illecite, dai traffici di droga ed armi al riciclaggio del
denaro ed altre attività oggetto di numerose inchieste delle Procure
della Repubblica, in particolare una recente indagine, denominata
“Criminal Minds”, su una presunta corruzione di giudici, finanzieri e
militari in tutta Italia e San Marino. Leggendo l’ordinanza firmata dal
giudice per le indagini preliminari di Rimini, dottoressa Fiorella
Casadei, relativa all’indagine Criminal Minds, si individuano i nomi dei
soggetti coinvolti, tra cui l’imprenditore sammarinese Marco Bianchini,
ora in carcere a San Marino in attesa di estradizione;

il 20 marzo 2012 su “Libertas” è pubblicato un articolo dal titolo:
«Criminal minds, spuntano 490 mila euro per allietare il Natale dei
“fedelissimi” che avrebbero dovuto aiutare Marco B. Dalle carte di
Ricciardi emergerebbe una presunta colossale corruzione di giudici,
finanzieri e militari in tutta Italia e San Marino», in cui si legge:
«Fra la documentazione arrivata dal Monte spiccano fra le altre cose una
lettera intestata di Interpol a firma del segretario generale
indirizzata ad Antonio Manganelli, capo della polizia italiana. C’è poi
una nota relativa ai dati anagrafici dell’ex comandante della
gendarmeria Achille Zechini. Ancora una lettera firmata da Antonio
Manganelli indirizzata al segretario generale Interpol Roland K. Noble.
Documentazione che gli inquirenti mettono in relazione alle
intercettazioni telefoniche dello stesso Zechini con Riccardo Ricciardi,
dove quest’ultimo si vanta in qualche modo di avere dato una “spinta”
alla carriera dell’ex gendarme oggi in forza alla questura di Rimini.
Nelle carte di Ricciardi invece viene tirato in ballo un altro militare.
Si tratta di un curriculum vitae del Capitano dei carabinieri Aniello
Claudini, che fino a poco tempo fa stava a Rimini ed era dato quale
possibile successore di Zechini alla guida della gendarmeria quando il
governo sammarinese aveva fatto di tutto per liberarsi di quest’ultimo,
senza però riuscirci. (…) In realtà la parte più interessante della
documentazione trovata in possesso del Ricciardi è quella relativa a
documenti bancari dell’istituto di Credito Bank Centralità Malta ed
alcuni manoscritti che farebbero pensare all’adesione di Marco Bianchini
ad una società più o meno segreta. Tanto che la domanda sorge
spontanea: Bianchini era una vittima di questa sorta di associazione? È
stato truffato? O al contrario si tratta di una messinscena per sviare
le indagini? Gli investigatori stanno cercando di chiarire questi e
altri aspetti compreso il fatto se Karnak potesse godere di appoggi in
ambienti politici e giudiziari per vincere appalti o condizionare
procedimenti giudiziari. (…) Nella corposa documentazione c’è anche un
elenco di decreti ingiuntivi pronti per il deposito su Roma a favore di
Karnak, compresi gli interessi. Si parla di crediti vantati per quasi
sette milioni di euro e interessi per oltre 3 milioni. Di questi sette
milioni, circa un terzo dei presunti crediti vantati, sarebbero verso
ministeri dello Stato italiano. La situazione degli interessi è
aggiornata al 2008. Crediti vengono vantati dall’universo Karnak anche
verso una primaria agenzia stampa per 82 mila euro. La stessa agenzia di
stampa assoldata in passato dal governo sammarinese. (…) Tornando alla
società segreta – o presunta tale – maltese, è interessante una lettera
del 2009 che Bianchini invia a colui che viene chiamato “padre”.
Bianchini nella missiva col “padre”, si lamenta di “Riccardo”
(Ricciardi?): “Non mi sottraggo alla mia responsabilità – scrive
Bianchini – in merito al tuo avvertimento sulla possibilità di
esplosione di Riccardo, che alla fine si è concretizzata”. E nella
lettera si vede una specie di ravvedimento da parte del Bianchini che a
un certo punto scrive: “Oggi sono convinto più che mai sulle cose da
fare, chiudere il prima possibile, perché è un qualcosa che non mi si
addice”. Scrive ancora Bianchini: “Come sto? Male, ma con tutta la
pazienza che avete avuto con me, nell’insegnarmi a stare al mondo, come
potrei non reagire e poi come sempre mi hai ripetuto (padre) non devo
sentirmi solo”. Bianchini dunque è la vittima o il carnefice? A questa
pseudo associazione segreta l’ex patron di Karnak avrebbe negli anni
elargito milioni di euro (…). Intanto a leggere i passi di un’altra
lettera inviata “all’illustre Cavaliere Marco B.” da parte di un
fantomatico “presidente del supremo Consiglio, Cavaliere Gaetano G.”
viene davvero da strabuzzare gli occhi. Si utilizza un gergo tipico da
associazione massonica con riferimenti a “Sante Messe”, fra sacro e
profano. Insomma appare chiaro che ci si trova di fronte ad un documento
che va codificato e che probabilmente racchiude un messaggio
comprensibile solamente agli affiliati. Quello che si capisce abbastanza
bene invece è un riferimento al “Natale” e ad alcuni presunti regali da
fare ai “fedelissimi”. Si parla di migliaia di euro – c’è addirittura
una tabella piuttosto eloquente – che sarebbero stati donati o da donare
nientemeno che a giudici di vari tribunali sparsi per l’Italia,
finanzieri, poliziotti, dipendenti dell’agenzia delle entrate e
addirittura “incursori sammarinesi”»,

si chiede di sapere:

se lo snodo cruciale della Repubblica di San Marino, riguardante
attività illecite, dai traffici di droga ed armi al riciclaggio del
denaro ed altre attività oggetto di numerose inchieste delle Procure
della Repubblica, in particolare la recente indagine Criminal Minds su
una presunta corruzione di giudici, finanzieri e militari in tutta
Italia e San Marino, desti preoccupazione nel Governo;

se risulti che nell’inchiesta dei giudici di Rimini, in particolare
della dottoressa Fiorella Casadei, relativa all’indagine citata, dove
vengono individuati nomi dei soggetti coinvolti, tra cui l’imprenditore
sammarinese Marco Bianchini, siano coinvolti anche appartenenti
all’Interpol ed il capitano dei carabinieri Aniello Claudini, in forza a
Rimini e candidato a succedere al comandante Zechini alla guida della
gendarmeria, quando il Governo sammarinese aveva fatto di tutto per
liberarsene senza però riuscirci;

se, a giudizio del Governo, documenti bancari dell’istituto di
Credito Bank Centralità Malta ed alcuni manoscritti che farebbero
pensare all’adesione di Marco Bianchini ad una società più o meno
segreta rappresentino un ulteriore indizio a carico di taluni
professionisti italiani, facenti parte di ben note cricche, volte a
facilitare il riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite
dentro gli istituti bancari, a giudizio dell’interrogante con il favore
della Banca centrale ed il coinvolgimento diretto dei suoi massimi
rappresentanti;

se il Governo non ritenga che anche il frutto di loschi affari e di
tangenti corrisposte da alcune grandi imprese italiane sia dissimulato
all’interno delle banche di San Marino, utilizzate per lavare e
riciclare il denaro proveniente da attività illecite;

se risulti che il direttore dell’Ufficio centrale nazionale Interpol
della Repubblica di San Marino, nominato dal Congresso di Stato nella
seduta del 7 maggio 2007, dottor Maurizio Faraone, coadiuvato da
personale dei Corpi di Polizia sammarinesi, che ha avuto un ruolo
nell’accordo del 29 febbraio 2012 con l’Italia per accedere in modo più
rapido, secondo protocolli predefiniti e nell’ambito di canali
istituzionalizzati, alle informazioni contenute nella banca dati della
Polizia italiana, che ha rinnovato una collaborazione di fatto già
esistente, in virtù della Convenzione del 1939, abbia già conseguito
risultati nella lotta alla criminalità organizzata, o se, per elevare il
livello di sicurezza dei due Stati e favorire la prevenzione di ogni
forma criminosa, confidi nell’esclusiva competenza e nelle risorse della
polizia italiana;

se risulti che, nelle numerose inchieste penali che riguardano San
Marino, compreso un istituto di vigilanza privato gestito da un ex
carabiniere, caveau sotterranei con 150 cassette di sicurezza,
prestanomi russi, segreti di Stato libici ed il tesoro nascosto da Hugo
Balestrieri, ex ufficiale di Marina massone e piduista ricercato per
riciclaggio dalla Procura di Reggio Calabria, siano coinvolti anche
altri nomi eccellenti, altri imprenditori, banchieri, finanzieri,
avvocati, professionisti e servizi italiani;

se risulti che il comandante Maurizio Faraone abbia contribuito a
disvelare questioni di rilevanza criminale, oppure le abbia occultate, e
se risulti rispondente al vero che abbia prestato la sua opera nei
servizi segreti italiani;

quali misure urgenti di competenza il Governo intenda attivare per
fare piena luce su quanto esposto al fine di interrompere intrecci e
collusioni disvelando un sistema di cricche, faccendieri e massoni che
calpestano il diritto per perseguire i loro esclusivi interessi a danno
dei cittadini onesti e della legalità, e fornendo un contributo alla
lotta alla corruzione ed alla criminalità economica.

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