Intervento di Alfredo Manzaroli (ex Psrs)

Intervento di Alfredo Manzaroli (ex Psrs)

Ricomincio da dove mi ero fermato, da una conferenza stampa gravida di idee e di buoni propositi, attuata con persone perbene che condividevano lo stesso percorso. Ricomincio dal problema che aveva innescato il mio malessere, la vecchia politica e le decisioni verticistiche che hanno ucciso il paese e continuano ad irriderlo mentre agonizza devono necessariamente finire. Ricomincio dalla stessa soluzione, impegnarsi in modo pragmatico e non ideologico riunendo gli sforzi fra persone di buona volontà che condividono lo stesso obiettivo, salvare San Marino.
I recenti avvenimenti consigliari sono specchio e spettro di ciò che la politica non deve essere, sono colpo di coda di un sistema che ha succhiato via la ricchezza dal paese e lo ha privato delle opportunità di crescita e  sviluppo sulla via della legalità e dell’eccellenza, sono espressione di quel senso di improvvisato provincialismo che ci ha impedito di fare sistema e di salvare il paese con misure condivise e lungimiranti.
Il problema non risiede nell’andare a votare, tenere su il governo, o firmare gli accordi, quanto in una consistenza progettuale e pragmatica che in questa fase è necessaria per riuscire a garantire una rapida sferzata.
Ho apprezzato tantissimo le prese di posizione forti di Massimo Cenci e di Silvia Cecchetti che si sono smarcati con veemenza da un disegno che stride con le esigenze di praticità e lungimiranza suesposte; che hanno saputo con i loro tempi condividere quella che mesi or sono è stata anche la mia posizione di dissenso contro certi ingranaggi della politica che poco hanno a che fare con l’interesse comune.
Con le elezioni alle porte, ed una prospettiva poco rosea sotto molteplici profili che vanno dall’economico al sociale, mai come ora si ha l’opportunità ed il dovere di cambiare, ma non “cambiare per davvero” come recita lo slogan dell’anno, cambiare proprio registro, cambiare gli interpreti e gli autori degli slogan.
Dinnanzi alla percezione del fallimento della politica degli ultimi 15 anni, dinnanzi alla percezione dell’ingiustizia sociale creata dalle distorsioni feudali accumulatesi nel susseguirsi di voti di scambio, dinnanzi alla rabbia per l’incapacità di trovare la forza di fare scelte, dinnanzi a tutto ciò bisogna fare quadrato e saper selezionare donne, uomini ed idee, avulsi da un contesto dogmatico ma permeati di quel senso della praticità tanto alieno al modo di fare politica degli ultimi anni.
Si andrà alle elezioni…male, certamente non era il momento e non c’era bisogno di far perdere al paese altri mesi preziosi in ottica di riorganizzazione  e rilancio, ma saranno elezioni pesanti, perché per la prima volta molti cittadini avranno la percezione di ciò che è stato sottratto loro in questi anni in termini di opportunità, sovranità e futuro, per la prima volta dopo tanti anni il momento elettorale sarà ambito di confronto vero ed inflessibile in ottica di risultato certo o probabile, per la prima volta la scelta potrà vertere su ciò che è meglio in assoluto e non su ciò che è più  conveniente nel breve periodo.
Alfredo Manzaroli

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