Intesa per il Paese (Upr-Ps): ‘Un piano per lo sviluppo e le emergenze’

Intesa per il Paese (Upr-Ps): ‘Un piano per lo sviluppo e le emergenze’

Osservazioni del Partito Socialista e dell’Unione Per la Repubblica sulla relazione conclusiva del Tavolo per lo sviluppo

Premessa

Il documento redatto dal Governo – concernente la sintesi dei contributi emersi dal “Tavolo per lo Sviluppo” – rappresenta un elemento di riflessione per l’intera classe politica.

Partito Socialista ed Unione Per la Repubblica avevano infatti avanzato, nel corso della campagna elettorale, la proposta di addivenire alla costituzione di un tavolo istituzionale “pubblico–privato”, aperto alla partecipazione del mondo della politica, delle forze economiche, delle rappresentanze sindacali e della società civile. Uno strumento quindi rivolto alla definizione di un piano strategico pluriennale orientato alla realizzazione del nuovo modello di sviluppo. Una sede istituzionale dedicata ad affrontare la crisi economica e a rilanciare il nostro sistema Paese ricercando il massimo coinvolgimento e tutte le energie presenti nella nostra comunità. Nel prendere atto della sintesi redatta dal Governo ci sentiamo, però, in obbligo di formalizzare una serie di osservazioni di carattere politico e programmatico. La visione del progetto, orientata alla San Marino del 2023, è certamente uno stimolo. Ma con gli stimoli, pur riconoscendone gli sforzi in termini di apertura mentale, al momento si può fare ed ottenere molto poco. Senza stare a scomodare gli indicatori relativi alla crisi economica ed occupazionale si deve cambiare radicalmente l’approccio.

Il problema è l’oggi, il quotidiano e non le prospettive di ampio raggio: occorre un piano per lo sviluppo e per arginare l’emergenza.

In questi mesi il Governo si è trincerato, più o meno giustificatamente, dietro gli impegni e le tempistiche fissate dalla legge di bilancio per nascondere i propri gravi ritardi. Non a caso, anche nella prossima sessione consigliare, assisteremo ad un vero e proprio valzer di provvedimenti tendenti a differire i termini previsti dalla stessa legge di bilancio a causa dei ritardi del Governo. Si doveva e poteva fare di più. Ed invece, a breve, il Governo salirà alle cronache solo per il varo del decreto sulla patrimoniale. Giorni fa alcune categorie hanno opportunamente considerato la patrimoniale come un provvedimento “invasivo” che produrrà ulteriore recessione. Difficile contraddirle quando poi – come indicato dal decreto governativo – questo sacrificio per famiglie e imprese sarà finalizzato a compensare lo sbilancio dei conti pubblici, accumulato nel 2012, e a rimborsare i frontalieri senza destinare un euro per lo sviluppo. Pur peccando di ripetitività, in attesa del lavoro sulla Spendig Review, avevamo sollecitato il Governo a predisporre un urgente provvedimento stralcio contenente quelle misure già delineate al tavolo per lo sviluppo anche con interventi straordinari di liberalizzazione degli investimenti. Senza un pacchetto di provvedimenti capaci di limitare l’impatto della patrimoniale, la sola scelta di aumentare la pressione fiscale – tramite interventi cha da “una tantum” diventano “strutturali” – non si regge più. Dopo cinque mesi di dibattiti consigliari il Governo è chiamato alla prova dei fatti.

 

Le proposte

a) Attuazione di una sanatoria edilizia accompagnata dalla riforma del catasto e dalla revisione del testo unico in materia edilizia.

b) Definizione di un piano complessivo per la cessione dei frustoli.

c) Introduzione del sistema I.V.A. entro il 1° gennaio 2014, con specifiche aliquote per la Repubblica di San Marino al fine di incentivare lo sviluppo di settori di nicchia ad elevato valore aggiunto per l’economia e le professionalità presenti in territorio.

d) Liberalizzazione dell’esercizio attività del commercio al dettaglio (superamento dell’autorizzazione del Comitato d’Esame per l’intestazione del 51% a non residenti) con particolare riferimento alle cosiddette “grandi firme” e ai progetti di elevata qualità; conversione aree produttive dell’attuale PRG in aree commerciali (per la grande distribuzione e per la realizzazione di un polo commerciale).

e) Elaborazione di un progetto completo e dettagliato per ampliare e rafforzare l’attività dei giochi della sorte attraverso la Giochi del Titano S.p.A. al fine di sostenere il comparto. Tale progetto dovrà prevedere:
– il reperimento di nuove sedi di prestigio collocate in diversi punti del territorio tenendo conto del progetto di riqualificazione dell’offerta turistica commerciale;
– l’allargamento della propria attività anche a settori del divertimento e dell’intrattenimento non strettamente legati ai giochi della sorte;
– la regolamentazione del gioco on-line.
– la revisione della composizione societaria della Giochi del Titano S.p.A. portando il capitale sociale al 100% di proprietà dello Stato.

f) Con l’obiettivo di attirare investimenti e capitali internazionali si suggerisce la predisposizione di un “Pacchetto Competitività” che preveda:
– nuove regole per la valutazione dei progetti d’impresa con investimento in infrastrutture e assunzione minima di personale;
– agevolazioni fiscali pluriennali ad hoc;
– finanziamenti agevolati;
– sgravi contributivi per assunzione del personale;
– procedura semplificata della gestione delle pratiche amministrative;
– assistenza nella realizzazione dell’attività attraverso uno sportello unico;
– acquisizione della residenza anagrafica sulla base di specifici requisiti, implementando quanto stabilito dalla Legge 118/2010;
– obbligo all’acquisto di una proprietà immobiliare.

g) Definizione di un piano generale per il lavoro che favorisca l’incontro tra domanda e offerta attraverso un sistema di collocamento più dinamico ed informatizzato; che introduca appositi incentivi fiscali e sgravi contributivi per l’impresa che assuma personale sammarinese o residente; che defiscalizzi gli straordinari; che introduca appositi incentivi per la prima occupazione che comprendono la formazione e alleggerimenti contributivi; che preveda un graduale allineamento delle condizioni contrattuali tra pubblico e privato.

h) Costituzione di un fondo per la promozione d’imprenditoria sammarinese sostenuto da un piano di dismissione dei terreni e degli immobili di proprietà dello Stato ritenuti non strategici.

i) Definizione a scadenza mensile di una lista di beni sui quali sono applicate temporaneamente delle agevolazioni fiscali per aumentare i consumi interni, privilegiando aree e settori con un elevato valore sociale.

j) Predisposizione di una moratoria per il pagamento delle rate dei mutui per le imprese in stato di oggettiva difficoltà.

k) Riforma della normativa in materia di appalti pubblici e forniture, in linea con le indicazioni degli organismi internazionali e ispirata ai criteri di economicità e trasparenza. Tale disciplina dovrà prevedere specifiche condizioni di favore per gli operatori economici sammarinesi.

l) Realizzazione di un piano per l’esternalizzazione di servizi pubblici non strategici, come la gestione dei cinema, del mattatoio, della Centrale del Latte, incentivando fiscalmente la costituzione di apposite cooperative (terzo settore) da parte degli stessi dipendenti.

m) Ridefinizione delle politiche dei prezzi sui carburanti per autotrazione (benzina e diesel) con una specifica normativa allineata alle direttive U.E. in materia.

n) Per mettere in sicurezza il sistema finanziario e costruire un percorso di sviluppo è necessario:
– definire un accordo fra autorità sammarinesi ed italiane di settore per aprire l’operatività degli istituti di credito e delle compagnie di assicurazione in Italia;
– potenziare le infrastrutture tecnologiche interne (sistema dei pagamenti nazionale – circuito carte di credito – centrale rischi sammarinese)– con lo sviluppo del settore IT in campo finanziario;
– attivare un sistema di rilevazione della competitività del sistema rispetto ad altre realtà nazionali, per incrementare la capacità di attrarre capitali;
– Sviluppare nuovi scenari di sviluppo del sistema (assicurazioni – finanza etica -fondi comuni – borsa energetica).

o) Definizione di un pacchetto di provvedimenti specifici a sostegno del comparto edile ed immobiliare che preveda defiscalizzazioni ed incentivi sulle ristrutturazioni dell’ esistente in base ai criteri antisismici, all’efficienza energetica e alla riqualificazione architettonica.

p) Prosecuzione del percorso teso al conseguimento di una effettiva autonomia energetica passando anche dalla gestione interna dei rifiuti attraverso il ricorso alle più avanzate tecnologie.

q) Sviluppare il settore delle TLC – incentivando investimenti e migliorando la qualità dei servizi resi ai privati-imprese, valutando l’opzione di nazionalizzare le reti di telecomunicazioni, per offrire pari opportunità ai gestori.

 

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