Istituto musicale cade a pezzi. L’intervento di G. Gobbi ex allieva

Istituto musicale cade a pezzi. L’intervento di G. Gobbi ex allieva

Uno Stato che non protegge e non sostiene l’arte, soprattutto musicale e non si offendano gli altri, non capisce niente del mondo e degli umani. L’Istituto andrebbe premiato con un Parco della Musica. Deve essere in un centro storico, raggiungibile facilmente e deve essere la struttura architettonica più straordinaria del nostro paese. E’ anche con i nostri talenti artistici che ci possiamo salvare. L’Istituto non ha niente da dimostrare, perché quello che vale lo sappiamo già da molto tempo ed è straarrivata l’ora di fare le cose bene. La questione è semplice. Questo paese da dove pensa di dover ricominciare? Perché di questo si tratta, di dover ricominciare. Che importanza si dà alla cultura e ai talenti artistici, ma diciamo pure ai talenti in generale, di cui San Marino è piena! Incredibilmente piena. Ho visto il servizio al tg e poi l’Istituto lo conosco per storia personale. Mi riempie di ricordi e di tenerezza perché quelle mura che cadono a pezzi raccontano molta della nostra storia musicale. Però adesso basta. Una cosa è la memoria, una cosa è l’educazione musicale. A Roma si sono presi Renzo Piano per fare il parco della musica. Andiamo da Renzo Piano anche noi. O andiamo dai migliori architetti sammarinesi, perfetto e meglio, e realizziamo una struttura di primo livello. Facciamo gli accordi con l’Italia, diplomiamo noi i musicisti che domani potranno andare ovunque a fare i concorsi con il loro titolo. San Marino deve puntare sull’eccellenza e in questo caso è facile perché l’eccellenza ce l’abbiamo già in casa, non dobbiamo inventarci niente! Il nostro Istituto musicale ha più esperienza e curriculum di tanti altri, noi dobbiamo insistere su questo argomento e dobbiamo farci dire da chi governa cosa pensa di questa cosa e cosa intende fare. Che si muovano i genitori, i musicofili, gli artisti, i partiti, le associazioni, la stampa, tutti. Nella sede dell’Istituto dove si trova ora si faccia un museo. Ma la musica bisogna insegnarla e suonarla in una struttura ex-novo, dotata di tutte quelle infrastrutture che oggi sono indispensabili se si vuole fare bene le cose. La musica non conosce frontiere e gli artisti sono cittadini del mondo. Questa forza enorme ha bisogno di passare i confini e di portarci tutti dove si respira aria buona. Per quanto mi riguarda, lunga vita al Don Giovanni.
Giovanna Gobbi

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