Giovedì sera il procuratore capo di Rimini, Paolo Giovagnoli è intervenuto alla serata “Mafiopoli” organizzata dal movimento Sottomarino e a cui ha preso parte anche il commissario della legge Rita Vannucci.
Da San Marino Oggi: “San Marino non copi in piccolo l’Italia Tenga seperata la procura antimafia dal tribunale a tutela del cittadino“
Giovagnoli ha insistito soprattutto su un concetto, ripreso più volte, della possibile collaborazione con l’Italia da parte di San Marino ma solo tramite strutture simili e con cui ci sia reciproca fiducia. Bene quindi una procura sammarinese antimafia, ma separata dal tribunale perché “per garantire la terzietà del giudice, la procura – ha dichiarato Giovagnoli – deve essere divisa dal tribunale, come avviene in tutto il mondo per garantire il cittadino. Solo qua a San Marino non c’è questa divisione”. Giovagnoli ha anche spiegato che una eventuale adesione all’Ue permetterebbe di usufruire di strutture europee e di norme e procedure che consentono indagini congiunte anche a livello di forze di polizia. “Non c’è bisogno – ha aggiunto – che San Marino faccia in piccolo tutto quello che ha fatto l’Italia, ma con una collaborazione effettiva può utilizzare le strutture italiane, comprese le centrali di ascolto per le intercettazioni, almeno nei casi dove c’è corrispondenza di reati in entrambi i paesi”.
Il giudice Vannucci ha ricordato come il settore finanziario, dove si è per prima insediata la criminalità attraverso operazioni di riciclaggio, si è sviluppato senza adeguate regole con un decennio di totale anarchia. Ora il linguaggio è cambiato e dopo le regole ci vogliono gli strumenti ma anche le risorse compreso il personale adeguato. Il commissario Vannucci deve anche affrontare suo malgrado, il malumore del pubblico, critico con una San Marino sempre in ritardo sulle inchieste più importanti.
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Marino di N. Montebelli