L’Informazione di San Marino, Antonio Fabbri. I retroscena del Decreto Mussoni

L’Informazione di San Marino, Antonio Fabbri. I retroscena del Decreto Mussoni

Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: I retroscena politici del decreto sull’occupazione

 L’asse neppure troppo velato che sembra essersi creato tra le richieste degli industriali e le risposte della segreteria al lavoro per molti lascia intendere una sola cosa: il ritorno alle grandi manovre di quella parte della democrazia cristiana sulla quale Gabriele Gatti ha ancora una certa influenza. La sua notoria amicizia con Carlo Giorgi autorizza molti a pensare che a spronare le manovre di Mussoni  ci sia la vecchia santa alleanza.

E a proposito di Alleanza, questa è una preoccupazione che non farebbe dormire sonni tranquilli neppure ad Ap, che fa la voce grossa su questo provvedimento.

I suoi detrattori, però, sono convinti che abbai ma non possa mordere più di tanto, dato che non si potrebbe permettere certo di fare cadere un altro governo, e poi a settembre di provvedimenti da discutere ci sono anche le leggi sulla Pa del suo Segretario di Stato. E’ anche un po’ per questo che Mussoni, muro di gomma sulle polemiche, tira dritto.

E la paura che le redini possano essere riprese dal “Micio” ce l’ha, però, pure il Psd. Lo scambio di battute tra la Fausta e il Gattino sul giornale di Peppe, fra i detti e non detti di due pistolotti politically correct, testimonia che non basta la legge sui dieci anni ad allontanare lo spettro del manovratore. Una mette in guardia i compagni: “Attenti che sta tornando”.
L’altro rassicura gli amici e gli altri: “non tornerà, volete saperlo meglio di me che sono il nipote?”
Valentini, garante almeno fino a ieri dell’asse con Ap, ci crede e appoggia Mussoni.

La prospettiva di una costituente socialista, poi, porterebbe il Patto a poter fare anche a meno di Alleanza popolare.
 Psrs e Upr dall’opposizione non intervengono sul decreto. I sindacati vedono il “so” dell’Usl, il “ni” delle Cdls e il “no” della Csdl. Le altre categorie economiche, che davvero spesso soffrono della difficoltà di assumere per motivi burocraticamente incomprensibili, sono favorevoli

 

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