Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino titola: Il legale Giovanni Bonifacio si è offerto di patrocinare gratuitamente i partecipanti: “Andrò fino in fondo. Queste cose non devono accadere. Il comportamento dell’organizzazione mi fa dubitare che ci sia una passione cinofila così profonda” / Cani morti alla mostra, gia ’ cinquanta gli allevatori che si sono rivolti all’avvocato. Oggi parte la diffida verso il Kennel club / “Inoltrerò una lettera alla Federazione cinofila internazionale nella quale esporrò i fatti affinché non abbiano a concedere più l’autorizzazione finché non ci saranno le dovute misure di sicurezza per fare un’altra manifestazione”
L’indignazione degli allevatori e partecipanti alla mostra internazionale canina non si placa. Quello che maggiormente fa rabbia è che il Kennel Club che ha organizzato la mostra non abbia avvisato per tempo del pericolo i proprietari dei cani, nonostante da mesi fosse noto che ben 16 animali erano morti nelle zone di Murata e di Borgo Maggiore a causa di bocconi avvelenati.
Ma quello che fa ancora più rabbia è che, dopo l’accaduto, il comunicato laconico del Kennel non spenda una parola per le povere bestiole morte e si limiti ad affermare che la quota versata per la partecipazione potrà essere recuperata in una mostra che verrà organizzata a breve.
“Neppure si parla di risarcimento e l’unica preoccupazione appare quella di sostenere che i decessi dei cani sono avvenuti fuori dall’area espositiva. Un comportamento che francamente mi fa dubitare sul fatto che ci sia una passione cinofila così profonda”, rileva l’avvocato Giovanni Bonifacio del foro di Venezia, che si è offerto di patrocinare gratuitamente i partecipanti alla manifestazione. “Per fortuna quest’anno non c’ero anche io”, dice l’avvocato che a sua volta è un amante dei cani e che lo scorso anno era presente alla mostra di San Marino.
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