Donatella Filippi di Il Resto del Carlino San Marino: Il killer dei cani nella morsa / Zechini: «Abbiamo degli indizi» / Il comandante della Gendarmeria: «Serve tempo per i riscontri»
Analisi, indizi, ma il killer dei cani è ancora libero. La gendarmeria sta lavorando, le indagini sono a buon punto, ma ci vuole tempo per mettere insieme tutti i pezzi di un puzzle che nelle ultime settimane ha messo in allarme la Repubblica. «Degli indizi li abbiamo — non si sbottona il comandante della gendarmeria Achille Zechini —, ma l’analisi dei referti richiede tempo». Venerdì scorso gli ultimi episodi di avvelenamento, quelli che hanno portato all’annullamento dell’esposizione internazionale canina di Murata.
Zechini nell’incontro voluto ieri con la stampa fa il punto della situazione, ma soprattutto fa chiarezza sulla vera e propria strage di cani in Repubblica che ha suscitato preoccupazione anche a Palazzo.
Al fianco di Zechini c’è il responsabile del servizio veterinario dell’Iss Antonio Putti. «Sono necessarie almeno tre settimane—spiega—per avere riscontri dall’istituto zooprofilattico di Brescia sulle esche avvelenate e sui reperti organici inviati relativi alla strage di Murata». Ma qualche certezza sugli episodi accaduti nelle settimane precedenti c’è già. Il veleno trovato negli animali assassinati dal 30 marzo al 5 maggio scorso, riscontrato dagli esiti degli esami, è l’alfa beta endosulfan, un potente insetticida, usato in agricoltura. Insetticida che dal 2006 non è più in vendita in Italia, ma che sul Titano potrebbe ancora essere reperito nei negozi specializzati. «Stiamo verificando se — spiega Zechini —qualche esercizio commerciale del settore ne ha mai trattato la sua diffusione. Basta una piccola scorta per fare quanto fatto». L’indagine sammarinese non si ‘ferma’ in Repubblica. «L’indagine —sono le parole del comandante della gendarmeria—non si limita al territorio sammarinese».
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