La CSU incalza il Governo: “Stop al taglio malattie”

La CSU incalza il Governo: “Stop al taglio malattie”

SAN MARINO 11 FEBBRAIO 2015- La CSU  torna alla carica sul taglio dell’indennità malattie: “Il governo tenga fede ai patti e torni a discutere un provvedimento palesemente sbagliato”. E nel frattempo ha inoltrato alla direzione dell’ISS una richiesta per conoscere tutti i dati economici della gestione indennità malattie.

Durante il faccia a faccia pre-natalizio con il sindacato – ricordano i segretari Tamagnini e Tura –  la delegazione governativa aveva  mostrato disponibilità a ridiscutere il provvedimento malattie, per tutta risposta a fine gennaio è invece uscita una circolare applicativa che conferma il taglio deciso in  Finanziaria”.

Taglio che  per i primi due giorni abbassa  l’indennizzo per i lavoratori  al 50%, mentre per i restanti giorni di malattia l’indennità viene decurtata all’86%.

“E’ indecente – continuano-  applicare tagli lineari nei confronti di chi sta male. E’ solo una misura che colpisce indiscriminatamente i lavoratori che stanno male. E’ un’azione punitiva  che non intacca i possibili abusi che per lo più si annidano nei brevi periodi, e non certo nelle malattie lunghe”.

I numeri del resto non danno ragione al Governo. “Il fondo malattie non solo è in attivo, ma  negli ultimi 5 anni i costi  delle indennità economiche sono in costante diminuzione. Siamo insomma di fronte a un provvedimento sbagliato, che non  migliora le gestione dei conti né combatte l’eventuale assenteismo”.

Anche per questo  il sindacato  ha già fatto partire una richiesta alla direzione dell’ISS per avere il quadro dettagliato della gestione economica. In particolare si chiede di conoscere i giorni di malattia per fasce e settori produttivi, le spese dell’ISS nel periodo 2009-2014, i costi delle indennità di maternità, allattamento e aspettativa post-partum e a quanto ammonta l’avanzo di gestione sempre nel periodo 2009-2014.

“L’auspicio- concludono i segretari CSU – è quello che il Governo tenga fede ai patti e si sieda al tavolo per ridiscutere con dati analitici del provvedimento malattie, perché se l’obiettivo è colpire furbi e abusi è sbagliato e vergognoso  colpire nel mucchio”.

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