Il Resto del Carlino San Marino titola: Si cerca in tutti i modi di sbloccare la situazione, anche dopo le pesanti accuse di Procura e Finanza / La Dc a Roma per chiedere aiuto al Pdl / Gabriele Gatti: «Non ce ne andremo finché non ci avranno dato ascolto»
«Un tempo si andava a Roma, ci si accampava davanti ai Palazzi che contano se si voleva avere delle risposte», lo ha detto a voce alta Gabriele Gatti nel corso dell’ultimo dibattito in Consiglio. Detto, fatto. La Democrazia Cristiana lunedì sarà a Roma con una delegazione. ‘Pianterà’ le tende sotto la sede del Pdl e, assicurano, non tornerà a casa senza aver strappato un colloquio con quello a che: «E’ il nostro alter ego politico in Italia», il sussurro trapelato ieri mattina. Colloquio è troppo poco, serviranno garanzie, almeno dai rumors che sono affiorati nel corso dell’ultimo dibattito sulla politica estera. Gli eventi riminesi degli ultimi giorni, con dichiarazioni infuocate di Procura e Guardia di Finanza su San Marino e circondario in quanto ‘terra di spartizione mafiosa’, hanno messo il sale sulla coda a diversi politici. Insomma, di corsa a Roma e cercare di trovare alleanze forti sul fronte partitico. Una decisione emersa all’interno di due interventi di esponenti democristiani.
Detto, fatto; la Dc domani va a Roma. Non si accamperà davanti a nessun Palazzo del potere. Andrà direttamente a parlare con il partito di maggioranza, il Pdl. Cerca, insomma, corsie preferenziali per far sentire le proprie ragioni e trovare la chiave giusta per arrivare, almeno, ad un armistizio. Una accelerazione richiesta da Pasquale Valentin, all’intera maggioranza sottolineando come la situazione imprenditoriale stia rischiando il tracollo.