La famiglia di oggi, un ‘attore di sistema’

La famiglia di oggi, un ‘attore di sistema’

Da troppo tempo a San Marino, la politica si è dimostrata insensibile alle nuove necessità dell’istituto familiare. Il tempo, innanzi tutto. Padri e madri che lavorano hanno troppo poco tempo per i figli e, spesso, sono costretti a scelte penalizzanti: o i figli o la carriera. L’educazione, una materia in continua contrattazione e negoziazione competitiva con soggetti estranei alla famiglia: dalla scuola alla televisione, dalle dinamiche di gruppo alle varie mode.
E poi ancora: la casa, il tempo libero, le strutture di servizio, la sanità, l’alimentazione. Perfino sui giochi, oggi, la famiglia deve stare molto accorta, perché potrebbero risultare pericolosi.
Ma tutto questo rientra – diciamo così – nella norma. I problemi grossi, per la famiglia, arrivano quando si è in presenza di un figlio portatore di handicap, di una malattia invalidante per uno qualsiasi dei suoi membri, di anziani che diventano non autosufficienti. E’ sempre la famiglia che deve sostenere il primo impatto, cioè quello più devastante e doloroso, anche quando sopraggiungono problematiche conseguenti all’uso di sostanze stupefacenti o alcolismo. O da episodi di violenza su minori (la pedofilia ha sempre nuovi strumenti di diffusione), dalle ripercussioni penali quando le normali inquietudini adolescenziali assumono i risvolti della ribellione, del bullismo e perfino della delinquenza minorile. O le problematiche derivanti dalle nuove patologie, le cosiddette malattie del benessere, come anoressia e bulimia. Malattie spesso devastanti, non solo dal punto di vista fisico ma anche psicologico e perfino economico, che possono minare alle fondamenta la stabilità della famiglia e sconvolgerne gli equilibri affettivi.
Non ultime, le problematiche relative all’adozione di minori: adozioni nazionali e internazionali, che hanno necessità di continui aggiornamenti a livello normativo.
Per finire con tutte le gravi conseguenze che portano inevitabilmente separazioni e divorzi, sia dal punto di vista economico in quanto c’è sempre la presenza di un coniuge più debole, che vede profondamente modificarsi la sua vita; sia dal punto di vista delle dinamiche affettive nei confronti dei figli, soprattutto minori, costretti a relazionarsi in maniera diversa e spesso ambivalente tra i genitori e, talvolta, con la nuova famiglia che ciascuno di essi può andare a formare.
Sembra scontato e banale: la famiglia è cambiata. Ma con questo nuovo complesso simbolico, non abbiamo ancora imparato a misurarci. Specialmente in momenti difficili come quello attuale, quando la congiuntura internazionale ha portato ad un rincaro enorme dei prezzi della spesa, delle bollette, della benzina: dai libri scolastici alla palestra, dai trasporti agli affitti.
Cosa fare? I Popolari hanno messo in campo tantissime iniziative per promuovere un sostegno reale alla famiglia nella sua globalità. Ma ora occorre qualcosa di più incisivo.
In questo contesto, le politiche a sostegno della famiglia devono intervenire innanzi tutto sulle capacità del sistema economico per garantire lavoro, redditività dei salari e servizi. Di pari passo occorrono strutture idonee e competenti ad affiancare la famiglia nei momenti di bisogno, lasciando da parte gli inutili oltre che costosi interventi a pioggia e le generalizzazioni che alla fine non servono a nessuno. Insomma una serie di politiche di nuova generazione che riconoscano il ruolo della famiglia quale vero e proprio “attore di sistema”.

Popolari Sammarinesi

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