Annamaria Gradara, Nuovo Quotidiano di Rimini (www.nqnews.it): Affossato il progetto della holding a tre, Gnassi e Vitali pronti ad avviare un confronto diretto con il Comune capoluogo di regione / “Ricominciamo, da Bologna” / “La logica regionale resta prioritaria” / Ma non si escludono anche altri scenari
La saga degli aeroporti
continua. Il no di Bologna,
di Sab, al progetto di
integrazione tra il Marconi,
il Ridolfi di Forlì e il Fellini
di Rimini non chiude la
partita. Non è un game over
definitivo. O meglio. Si
chiude una fase, se ne apre
un’altra, “la fase tre”, come
dice il sindaco di Rimini
Andrea Gnassi. Tesi, antitesi,
sintesi (?). La tesi: “Anni
fa si andava tutti per sé,
ognuno il suo aeroporto”.
Antitesi: “Abbiamo provato
a fare l’alleanza a tre”. I tecnici
hanno detto no, non si
può fare, non conviene. La
sintesi? Arriverà, perché
ora “si apre una fase nuova”.
“Siamo pronti a ripartire
con slancio”: lo dice il sindaco
Gnassi, insieme al
presidente della Provincia
Stefano Vitali. All’indomani
del no di Bologna
convocano insieme una
conferenza stampa. “Non
rimarremo soli” precisano.
E cioè: cercare nuovi partner
è imprescindibile. Dove
si guarda? In primis nuovamente
a Bologna. Ma
non solo.
“Abbiamo davanti
il mercato, e l’obbligo di
verificare lungo l’intero asse
dell’Adriatico, ma anche
sulla direttrice della via
Emilia e nell’Area Vasta
della Romagna” spiega il
sindaco. Però, lungo l’asse
dell’Adriatico (11 gli aeroporti,
con i big Venezia e
Bari), per ora non si intravedono
interlocutori: “Con
Venezia non ci sono trattative
o contatti in corso”
sgombra il campo il presidente
Vitali. Con Bologna,
invece, sì.
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