Il Consiglio di Stato ha respinto nei giorni scorsi il ricorso presentato da DA.MA Srl contro il Comune di Rimini per l’annullamento e la riforma dell’ordinanza sospensiva del TAR per l’Emilia-Romagna del 14 novembre 2009.
La richiesta di sospensiva avanzata di fronte al TAR dalla società DA.MA. Srl era relativa alla determinazione con cui il dirigente dello Sportello unico per l’Edilizia del Comune di Rimini aveva disposto il diniego al rilascio del permesso di costruire opere relative al programma integrato ‘Nuova Questura di Rimini’.
Nel novembre scorso la seconda sezione del TAR per l’Emilia Romagna aveva respinto tale richiesta, e DA.MA Srl si era appellata al Consiglio di Stato.
La motivazione con cui il Consiglio di Stato ha respinto l’appello cautelare di DA.MA Srl sottolinea la legittimità degli atti assunti dall’Amministrazione comunale riminese, sia sotto il profilo della decorrenza del termine decennale di attuazione del Piano integrato, sia sotto il profilo dell’inadempienza relativa all’effettiva destinazione della nuova sede della Questura.
Ai fini del giudizio di merito tuttora pendente davanti al TAR, gli atti del Comune conservano quindi la loro efficacia.
La società DA.MA Srl è stata inoltre condannata al pagamento delle spese processuali dell’appello cautelare, per la somma di 2.000 euro.
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