La posizione di Sinistra Unita riguardo il voto referendario del 15 maggio 2016

La posizione di Sinistra Unita riguardo il voto referendario del 15 maggio 2016

San Marino, 10 maggio 2016  

NOTA STAMPA

La posizione di Sinistra Unita riguardo il voto referendario del 15 maggio 2016 

Si è svolta questa mattina, 10 maggio 2016 alle ore 10.30 nella sede di Sinistra Unita a Domagnano, la conferenza stampa indetta per presentare la serata pubblica che si svolgerà mercoledì 11 maggio 2016 alle ore 21.oo nella sala del Castello di Serravalle.

La serata è stata proposta per approfondire le tematiche legate ai quesiti referendari, in vista della prossima chiama alle urne.

In occasione della conferenza stampa, Sinistra Unita ha voluto chiarire ai giornalisti presenti, la sua posizione in merito. 

Ha aperto gli interventi Vanessa D’Ambrosio, coordinatore di Sinistra Unita, che ha fatto una panoramica generale sulla posizione del partito rispetto i quattro quesiti referendari. 

“Siamo contrari alla preferenza unica e all’abrogazione della variante di PRG, mentre per quanto riguarda il quorum e il tetto stipendi non diamo indicazione di voto.  La preferenza unica – prosegue la D’Ambrosio – non solo non promuove il cambiamento, ma anzi il rischio di una vera e propria restaurazione è dietro l’angolo. Il quesito riapre anche la preferenza per l’estero e – di fatto – questo aiuta solo chi è già conosciuto e ha le risorse per fare campagna elettorale nei collegi esteri. La preferenza unica è quindi penalizzante per i giovani, le donne e chi si affaccia alla politica per la prima volta. Sinistra Unita è sempre stata contraria e oggi ribadiamo il nostro NO”. 

“Per quanto riguarda il referendum abrogativo della variante di PRG (il polo del lusso) – afferma Vanessa- sosteniamo il NO perché, seppur abbiamo votato contro la variante, perché ritenevamo che certi passaggi potevano essere gestiti meglio, abbiamo sempre affermato l’importanza dell’investimento. È bene ricordare che non è un referendum pro o contro questo governo, ma su un investimento serio e importante, il primo dopo anni di saldo negativo. Siamo un Partito di sinistra – chiarisce Vanessa – per noi è prioritario il lavoro”. 

“Sul quesito del quorum non diamo indicazioni perché siamo favorevoli a un abbassamento o cancellazione del quorum a fronte di una revisione della legge sui referendum nel suo complesso, perché non si può agire solo su questa leva. – La D’Ambrosio riconosce al comitato per il quorum la responsabilità e la disponibilità a rivedere la legge e nel non usare il quesito in modo strumentale”. 

“Per il tetto stipendi, una riflessione va fatta, ma anche nel senso di che futuro vogliamo dare al Paese e che tipo di figure vogliamo attrarre. Come SU – conclude D’Ambrosio – vogliamo un sistema meritocratico e di alta qualità: se vogliamo figure di alto livello bisogna pagarli, e se abbiamo figure che non raggiungo gli obiettivi o non lavorano bene, vanno mandate via, non serve abbassargli lo stipendio.” 

A seguire l’intervento del Consigliere Ivan Foschi, che ha sottolineato soprattutto la posizione del partito riguardo il quesito referendario abrogativo della variante del P.R.G., in modo improprio meglio conosciuto come quesito referendario sul “polo del lusso”. 

“Chi utilizza i referendum ne fa un uso improprio, perché il referendum non dovrebbe avere un utilizzo strumentale politico, non è lo strumento per mandare “tutti a casa”, chi lo usa a questo scopo lo svilisce – afferma il consigliere Ivan Foschi – il referendum è uno strumento del popolo, di grande valore democratico e questo deve essere il suo utilizzo”.

“Riguardo il polo del lusso – prosegue Foschi – bisogna fare chiarezza. Prima di tutto riguarda una variante del Piano Regolatore e quindi è improprio che venga considerato il referendum “del Polo del Lusso”, cosa che genera confusione, tra l’altro ancora maggiore essendo un referendum abrogativo. Chi vota no, esprime parere favorevole alla sua realizzazione. Poi c’è anche confusione per quello che riguarda i numeri, nel progetto economico si parla di agevolazioni, di sgravi, che vuol dire prima di tutto che lo Stato di fatto non ha dei costi, non spende, poi che creando agevolazioni fiscali, non perde nulla, comunque guadagna, perché per quanto agevolate, quelle entrate senza la realizzazione dell’opera non ci sarebbero”.

“Crediamo che votare si, se l’intento è solo quello di attaccare la maggioranza, sia uno spreco inutile di energie verso una maggioranza già condannata – ha proseguito Ivan Foschi-, che ha già dimostrato di essere fallimentare, polo o non polo, con la legge di sviluppo che ad oggi non è stata minimamente in grado di arginare l’emorragia della disoccupazione. Bisogna lasciare da parte il calcolo politico e pensare a soluzioni utili per il Paese. Facile dire: ci vuole ben altro, senza fare proposte”.

“Il polo non risolve certo i problemi – ha concluso il consigliere Foschi – ma è un’opportunità per il Paese, che può innescare un volano utile in termini economici e di occupazione e creare una reputazione positiva al Paese. Bisogna pensare in positivo e poi che se un imprenditore che ha già avviato con successo altre 9 iniziative dello stesso tipo, che danno tutte risultati positivi all’estero, che interesse avrebbe a venire nel nostro Paese per dare vita al suo primo insuccesso, per altro investendo di tasca sua?” 

Ufficio Comunicazione

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy