La Serenissima: Agostini di Mr.Apps e Casali di Asi sicuri:“Possiamo diventare una Silicon Valley”

La Serenissima: Agostini di Mr.Apps e Casali di Asi sicuri:“Possiamo diventare una Silicon Valley”

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Agostini di Mr.Apps e Casali di Asi sicuri:“Possiamo diventare una Silicon Valley”

I due imprenditori convinti della svolta nelle telecomunicazioni

SC

San Marino, potrà mai diventare una Silicon Valley europea? Questo è quello che ci chiediamo dopo aver letto l’articolo di Umberto Rapetto, giornalista del fatto Quotidiano. Rapetto mette alla luce grandi elementi che ha la nostra terra: sovranità e posizione geografica strategica. “Questi due fattori – si legge nell’articolo – potrebbero costituire ragione di “appetibilità” per far evolvere un’area finora interessante per l’elusione tributaria in un polo di attrazione per investimenti soprattutto nel settore hi-tech”.

Il presidente dell’associazione informatica sammarinese William Casali non esclude un futuro da “Silicon Valley” per la nostra Repubblica e rilancia il concetto: “San Marino potrebbe diventare un laboratorio di innovazione. Il Titano – ammette Casali – potrebbe essere appetibile se riuscisse a catalizzare gli investitori e con l’agenzia per lo sviluppo digitale presentata poco
tempo fa abbiamo dato un grosso
impulso”
.

Rapetto nel suo articolo focalizza
però un piccolo problema della
nostra Repubblica: “Sono stati
spesi denari pubblici senza ritegno
e sono balenate inconcludenti iniziative per la generazione di un
tessuto connettivo in fibra ottica
che mai ha raggiunto l’obiettivo
nonostante scavi e trincee abbiano
tormentato le strade della piccola
Repubblica”. Per William Casali
questo però non è assolutamente
un dramma anzi è sicuro che
nel giro di poco tempo
il problema delle telecomunicazioni
sarà
risolto: “È risolvibile
– sostiene – c’erano
degli ostacoli di base
e strutturali che ormai
sono superati. Il problema
più difficile è cominciare
a comunicare all’esterno, fuori
territorio, perché San Marino ha
delle caratteristiche per diventare
un vero e proprio incubatore
d’innovazione digitale a livello
europeo e dobbiamo catalizzare
l’attenzione finanziaria verso grossi
gruppi pronti a investire sul territorio”.
“Fra qualche anno potremmo magari
diventare una piccola Silicon
Valley legata alla nostra realtà –
sostiene il presidente Asi – però ci
dobbiamo credere. Noi ci crediamo
e dobbiamo far capire anche
agli altri che possiamo diventare
grandi anche con i nostri mezzi,
la Mr.Apps è l’esempio perfetto.
Dobbiamo far venire investitori
da fuori ma anche crearsi in casa è molto importante in questo settore.
Le capacità ci sono”.

Gli fa eco anche Giacomo Agostini della società Mr. Apps: “A prescindere dalle opportunità che San Marino possa o meno avere per diventare un giorno una piccola Silicon Valley (opportunità che a mio avviso ci sono eccome), non è certo con le parole, con gli articoli o con le conferenze che questo potrà accadere. Bisogna agire e bisogna farlo subito per evitare di perdere l’occasione per salire sul treno dell’innovazione”.

“Personalmente – puntualizza
Agostini – penso che debba finire
l’era di questi fantomatici slogan
o proclami futuristici che girano
sempre intorno al mondo delle
startup e dell’innovazione. Chi
lavora in ambito tecnologico sia
come startup che come azienda (…)consolidata sa bene quanto conti
il “time to market” al punto di
dedicare ogni giornata della propria
attività al completamento del
proprio bene/servizio; allo stesso
modo – conclude il socio fondatore
della Mr.Apps – sia a livello
pubblico che privato dovrebbe
esserci una spinta per
mettere in moto un
programma di innovazione
fondato su
investimenti mirati ed
azioni concrete”.
I buoni propositi ci
sono – come ci hanno
spiegato gli addetti ai lavori
– ora aspettiamo con ansia che
le telecomunicazioni possano migliorare
nella nostra Repubblica
per poi diventare (forse) un polo
di attrazione per investimenti soprattutto
nel settore hi-tech. Dalle
parole bisogna passare ai fatti.

 

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