La Stampa, vaticanista. Intervista a

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 Vaticanista

LA STAMPA

     
“Costituzione ferita”
 
Intervista a “Oltretevere” del vescovo Luigi Negri sulla sentenza della Cassazione
 
E’ una ferita mortale alla Costituzione, viene demolito ciò su cui la civiltà poggia da millenni. E’ una assurda e palese contraddizione, sotto il profilo logico e giuridico. Come può esserci vita familiare senza famiglia?». E’ profondamente turbato monsignor Luigi Negri, vescovo ciellino di San Marino-Montefeltro, commissario Cei per la Dottrina della fede e presidente della fondazione internazionale Giovanni Paolo II per il magistero sociale della Chiesa. «Serve una riflessione generale».
In cosa la Cassazione sbaglia?«E’ l’impostazione relativistica di chi confonde cose irriducibilmente distinte. Si unifica tutto a livello neutrale ed è gravissimo che venga creata una figura insistente nella Costituzione: la famiglia gay. L’amore di un uomo e una donna è il fondamento della vita umana, mentre le relazioni omosessuali contrastano con la legge morale naturale. Equiparare le unioni gay al matrimonio va contro valori basilari che appartengono al patrimonio comune dell’umanità. La famiglia è un bene troppo prezioso per esporla al rischio di pronunciamenti distruttivi e interventi legislativi contrari all’etica».
Una coppia gay non può avere vita familiare?«E’ mistificatorio giocare con le parole. Come per il matrimonio tra omosessuali, anche per la famiglia gay si prendono i termini e si svuotano del loro significato reale. Come ribadito da Benedetto XVI, la famiglia fondata sul matrimonio di un uomo con una donna non è una semplice convenzione sociale, bensì la cellula fondamentale di ogni società. Ledere la famiglia mettendola sullo stesso piano di ciò che famiglia non potrà mai essere rappresenta una pericolosa minaccia alla dignità umana e al futuro stesso dell’umanità».
Perché la Chiesa si oppone?«Il contesto familiare è fondamentale nel percorso educativo e per lo sviluppo stesso degli individui e degli Stati. Il Papa chiede incessantemente di tutelare, attraverso la famiglia, la coesione sociale. E’ nella famiglia che ci si apre al mondo e alla vita. E l’apertura alla vita è segno di apertura al futuro. La sentenza della Cassazione scardina quanto di più necessario occorra alla società per non precipitare nel caos. A pagare il prezzo più alto saranno le nuove generazioni».

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