La Svizzera, diversamente da San Marino, sul segreto bancario non molla

La Svizzera, diversamente da San Marino, sul segreto bancario non molla

La Svizzera – diversamente da quanto San Marino si è impegnato a fare con l’Italia – non concederà nulla a nessun Stato, in materia di segreto bancario, oltre a quanto previsto dallo
standard Ocse
sullo scambio di informazioni.

Ne scrive Gabriele Frontoni di Italia Oggi.

Nuovi paletti della Svizzera al segreto bancario. A pochi giorni di distanza dalla firma dei due storici accordi fiscali con Germania e Regno Unito, la commissione Esteri del Senato di Berna ha deciso di fare un passo indietro dichiarando che la Svizzera non deve estendere l’assistenza amministrativa oltre i parametri fissati dall’Ocse. I membri della Camera Alta hanno chiarito, infatti, che l’introduzione di un’imposta liberatoria alla fonte sui capitali depositati nel Paese da parte dei clienti tedeschi e britannici permetterà di evitare lo scambio automatico di dati.
Allo stesso tempo hanno criticato l’idea che l’assistenza amministrativa possa essere concessa anche quando lo Stato richiedente non conosce il nome della banca interessata. Non solo. I membri della Commissione esteri hanno inoltre auspicato che i dipendenti delle banche svizzere che curano i rapporti con la clientela straniera non possano essere perseguiti all’estero per lo svolgimento delle proprie funzioni.
In questo senso, i senatori hanno chiesto una base legale per permettere ai banchieri di esercitare la loro professione nel pieno della legalità.

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