La Tribuna Sammarinese. Sugli indignados sammarinesi, Emilio Della Balda

La Tribuna Sammarinese. Sugli indignados sammarinesi, Emilio Della Balda

L’Intervento di Emilio della Balda, La Tribuna Sammarinese:Indignados del Titano / No all’antipolitica, la rabbia diventi azione positiva

A San Marino sono
partite sporadiche iniziative
di pochi cittadini di
fronte ad un governo immobile
e ancorato alla vecchia
politica che non ha alcun
progetto di futuro. Un governo impermeabile
ai grandi cambiamenti mondiali,
il quale non vuole realizzare
che quando finirà
la crisi niente sarà più come
prima e che si dovrebbe oggi
costruire il nostro domani
senza agganciarsi agli ultimi
vagoni dell’Europa. La
corsa ad omologarsi con l’Italia
varando provvedimenti
più realisti del re e impostando
un rigore discriminatorio
che mina il sistema sammarinese
e allontana gli investimenti,
è un clamoroso errore
che può provocare solo ulteriori
danni.

E’ una rinuncia
alla nostra autonomia che si
può invece esaltare soltanto
con una collaborazione dignitosa
con l’Italia e con lo
sguardo aperto all’Europa civile
e democratica dalla quale
i vari governi sammarinesi
che si sono succeduti hanno
voluto estraniarsi perdendo
venti preziosi anni nella convinzione
che l’attività piratesca
di intrallazzatori spregiudicati
e disonesti ben coperti
e collusi potesse durare
impunita e in eterno.

Anche
San Marino dunque ha
bisogno che cominci a soffiare
un vento nuovo per spingere
il Paese verso il futuro
,
verso l’ammodernamento,
verso l’efficienza e una crescita
qualitativa compatibile
impostata sulla conoscenza,
sulla innovazione e sulla
solidarietà sociale. Ma per
far questo è indispensabile
togliersi la divisa di sudditi
con la pancia piena e mettersi
quella di cittadini a dieta
ma protagonisti e creativi;
vivere onestamente; valorizzare
il lavoro, l’impegno, l’intelligenza
e il merito; liberare
il proprio talento al servizio
del bene comune; ritrovare
la passione per la vita pubblica
con piena responsabilità e
senso dello Stato.

I sammarinesi
sono scontenti, a buona
ragione, ma incombe il pericolo
che si cada nell’anti politica
.
E’ pertanto necessario
che la loro rabbia si trasformi
in azione positiva per l’interesse
generale della comunità,
altrimenti si va verso
l’anarchia, si finisce nell’indifferenza,
ci si chiude nel
particolare e nell’egoismo, si
continua a dare una delega in
bianco alla vecchia politica.

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