“Non si può fare meglio”, il titolo dell’editoriale firmato oggi da Antonio Fabbri, de L’Informazione di San Marino:
Dopo 90 giorni di commissariamento, ieri, non si è
riusciti a dire ai risparmiatori del Cs, che fortunatamente
sono rimasti relativamente tranquilli, dove
potessero andare a ritirare i propri denari. Non solo.
La banca che prima aveva il blocco dei pagamenti,
è rimasta chiusa perché messa in liquidazione.
E’
andata bene perché la gente fin troppo paziente ha
avuto più giudizio di chi ha gestito la cosa, ma di
fatto i correntisti si sono visti prolungare il blocco dei
pagamenti, dato che non è ancora stato loro comunicato
in quale banca possono ritirare i propri denari.
Ora, si vede che non si poteva fare meglio e prendere
delle decisioni prima, ma si è arrivati con l’acqua alla
gola all’ultimo giorno utile del blocco per poi dire ai
correntisti che per riavere i loro soldi devono aspettare
ancora un po’. Si sono innescate “rivoluzioni” per
molto meno.
Si vede che non si poteva fare meglio, ma il governo
in quel decreto un riferimento meno blando al
recupero dei denari di tutti con azione di responsabilità
verso chi ha causato il dissesto, lo poteva pure
mettere. Cioè, sarebbe stata gradita una dicitura più
determinata, e non solo eventuale, che avrebbe rincuorato
da subito tutti i cittadini che si farà di tutto
per riprendere i soldi di un debito, che i sammarinesi
non hanno contratto, da chi quel buco lo ha generato,
tenuto peraltro conto che tutto è esploso per
una vicenda di riciclaggio della quale prima o poi i
responsabili saranno chiamati a rispondere.
A proposito,
sul tema, Tremonti ha fatto un nuovo elenco
dei paesi virtuosi nella lotta al riciclaggio. Anche lui
si vede che non poteva fare meglio, ma dentro, nel
decreto, San Marino non ce l’ha messo. E forse, preso
da altre beghe, si vede che non poteva fare meglio
neanche il Segretario Valentini che ha minimizzato
la portata del provvedimento pubblicato il 5 ottobre
sulla Gazzetta ufficiale, nella speranza che al Global
Forum Ocse non ci badino troppo alle stranezze di un
ministro ormai scaricato anche dal suo premier.