In questi giorni Cernobbio è al centro dell’attenzione dei media.
Ebbene ci fu un tempo in cui San Marino sognò di diventare una Cernobbio. Anzi di superare Cernobbio.
Fu quando, agli inizi del 2007, si impostarono i San Marino Forum Studio Ambrosetti.
Allora si disse: ‘La Repubblica di San Marino guarda al futuro e disegna le strategie per innovare e competere. Lo fa convocando sul Titano, economisti ed esperti nazionali e internazionali’.
In effetti si sperava che, anno dopo anno, ci fosse la possibilità di fare degli incontri, organizzati a San Marino, occasioni per parlare, non solo delle cose di San Marino, ma anche di quelle del mondo. Insomma si sperava di fare di San Marino una Cernobbio ‘internazionale’.
Ahimè, le cose non sono andate così.
E non solo per la crisi globale dell’economia ed in particolare della finanza che nel frattempo è piovuta addosso sull’intero mondo.
E non solo per la crisi particolare sammarinese dovuta ai rapporti sempre più difficili con l’Italia.
Il vero motivo dell’esaurirsi di quella iniziativa è che nella Repubblica di San Marino non c’è più traccia di quella intellighenzia che secolo dopo secolo ha fatto sì che questo piccolo Paese andasse così avanti nella storia.
Siccome il progetto Ambrosetti, anche relativamente a San Marino, non è sorto in ambito politico, i politici non hanno trovato di meglio che, di fatto, snobbarlo, arrivando perfino a sovrapporgli un altro progetto (Mckinsey).
Risultato?
Non tener conto di quanto prodotto né dall’uno né dall’altro.
Insomma una perdita secca di milioni di euro per il Paese, punto e basta.
Così è finito anche il sogno di fare di San Marino un luogo importante a livello mondiale della cultura economica, cui agganciare, poco a poco, una piazza finanziaria.
Il progetto, in particolare, è stato distrutto dai soliti ignoranti-furbissimi che hanno voluto puntare subito sulla piazza finanziaria con la mentalità – e la cultura – dei sensali delle pecore (un tempo sul campo della fiera di Borgo).