‘La vita che vorrei’. 20° appuntamento: come vivere la vita che voglio

‘La vita che vorrei’. 20° appuntamento: come vivere la vita che voglio

Come si fa a vivere la vita che voglio? Cosa devo fare esattamente, quali azioni? 

Ebbene non esiste una formula precisa, sicuramente si possono compiere tante azioni a

cominciare dall’essere se stessi, allinearsi tra quello che si fa e quello che siamo. Sicuramente però ci sono dei passi fondamentali da fare e, come riportato negli appuntamenti

precedenti, ci sono strumenti e tecniche ben definite per raggiungere questo obiettivo. Quindi il verbo principale rimane FARE, che vuol dire anche darsi una mossa, agire senza

indugi, magari a volte da anche fastidio ma è fondamentale per raggiungere risultati. Attenzione però, il verbo fare non va mai lasciato solo, deve essere accompagnato dalla

passione, dalle emozioni, da “quel qualcosa” che ti spinge ad andare oltre gli sforzi. Io ci aggiungerei anche gli strumenti più adatti, partendo proprio dalle basi, dalle cose

semplici e spesso trascurate (molti li riporto nel libro Alfabeto delle attualità). Ad esempio gli atleti lo sanno bene: ci sono mille allenamenti, mille esercizi da svolgere e fanno

tutti bene. Ma alcuni fanno meglio degli altri, sono i fondamentali, sono esercizi di base che soli riescono a darti un corpo forte, flessibile, scattante, resistente. Puoi fare tutti

gli esercizi del mondo, ma se non fai innanzitutto i fondamentali costruisci sul vuoto.
Lo stesso vale per la nostra vita, impariamo tante cose, a scuola, sul lavoro, ma forse nessuno ci ha insegnato le cose di base: a credere in noi stessi. Nella bellezza dei nostri

sogni. A crescere dentro. Così, di fronte alle difficoltà, crolliamo.
Se avverti un vuoto interiore, un senso di inappagamento fermati. E rifletti sui tuoi fondamentali. Stai seguendo la tua strada? Stai facendo ciò che ti riscalda il cuore?
Voglio farvi anche questo esempio, quello di un ragazzo che voleva fare il giornalista. L’unico modo per riuscirci era entrare nella scuola di giornalismo, ma c’era una selezione

rigorosa, accettavano solo 45 candidati su oltre 500 che si presentavano. Questo ragazzo non credeva che ce l’avrebbe fatta e così (come spesso accade) chiese al padre se

conosceva qualcuno della commissione d’esame, così da farsi raccomandare. Dopo qualche giorno il padre del ragazzo va da lui e gli dice: “Ho un amico in commissione. Lui ti

aiuterà a passare l’esame.”
Le sue parole lo rassicurarono, si presentò sicuro di se all’esame d’ammissione, preparato e deciso. Quando uscirono i risultati e seppe di averlo superato corse dal padre: “Papà,

ce l’abbiamo fatta! Ringrazia il tuo amico!”
Il padre sorrise: “Il tuo amico migliore sei tu. Quell’amico non esiste.” In quel momento il ragazzo imparò che siamo noi gli artefici del nostro destino e se abbiamo la forza di

credere in noi stessi e alle nostre capacità, riusciamo.
Allora siete pronti a vivere la vita che volete? VIA! 

P.s. Con quest’ultimo articolo vi faccio un caloroso augurio per le vostre scelte nella vita, qualsiasi esse siano vanno ponderate, ma anche fatte col cuore, con la passione. 

Vi aspetto sul mio blog http://nd-style.blogspot.it/ o personalmente contattandomi sul mio sito: www.nd-style.eu

Walter Nicoletti Dovesi

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