La Voce di Romagna: Banca Centrale. Tutti i paradossi dell’articolo 28 del regolamento, che garantisce di poter fare e disfare se in buona fede. —

La Voce di Romagna: Banca Centrale. Tutti i paradossi dell’articolo 28 del regolamento, che garantisce di poter fare e disfare se in buona fede. —

[romagnanoi.it] Tutti i paradossi dell’articolo 28 del regolamento, che garantisce di poter fare e disfare se in buona fede. —
I membri del Consiglio Direttivo, gli ispettori, la direzione e il personale della Banca Centrale non rispondono di atti compiuti od omessi nell’esercizio dei poteri e delle funzioni della Banca Centrale o nel rispetto degli obblighi e dei doveri stabiliti in questa legge, qualora gli atti od omissioni stesse vengano compiuti in buona fede ossia in assenza di dolo o colpa grave. Le azioni civili per il risarcimento del danno sono promosse nei confronti della Banca Centrale che provvede alla tutela legale dei soggetti sopra individuati in ogni sede, sia essa civile, penale o amministrativa, con diritto di rivalsa nei loro confronti, in caso di sentenza definitiva che ne accerti il dolo o la colpa grave”.
Cari lettori sammarinesi, cosa ne pensate di questo articolo dove i componenti di un Ente che per statuto ha compiti d’indirizzo, di vigilanza di politica economica del proprio Paese, si sono autovotati un regolamento che li mette al di sopra ed al di fuori della legge? No non è la Banca Centrale di Cuba, né quella della defunta Unione Sovietica, né il parto senile di Mao Tse Tung! Quello che avete letto è l’art.28 del regolamento della Banca Centrale della Repubblica di San Marino. Un articolo che dovrebbe essere preceduto dal doppio 00, quello che nei romanzi di Fleming corrispondeva alla licenza d’uccidere. In poche parole i dipendenti della Banca Centrale, sono dei privilegiati che quando sbagliano in buona fede o per ignoranza, danneggiando le aziende da loro vigilate o qualsiasi persona o cittadino, omettendo obblighi o doveri stabiliti “in questa legge” non ne rispondono né sono punibili. Anzi la Banca Centrale difende i propri membri, provvedendo in proprio (ovvero con i nostri soldi) alla loro tutela legale, fino alla sentenza definitiva che accerti l’eventuale dolo e colpa grave. Una impunità che supera di gran lunga quella dei grandi dittatori della storia.
Questa gente strapagata può distruggere un’ azienda, il lavoro, la ricchezza senza doverne rispondere a chicchessia. La norma però, come tutto in Via del Voltone, è opinabile o viene applicato a seconda dei casi. Così Andrea Vivoli è stato sospeso a titolo precauzionale. Giustamente, l’ex responsabile della Vigilanza, ha interposto ricorso avverso il provvedimento che cozza palesemente con l’art. 28 che hanno avuto la sfacciataggine di titolare “protezione legale”. Ha ragione Vivoli in termini regolamentari, ma è il diritto elementare delle genti a cui si fa torto. Chi arreca un danno deve pagare il risarcimento equo a chi lo ha subito.
Non vogliamo il ritorno al codice di Hammurrabi che prevedeva l’occhio per occhio, ma ci aspettiamo dal nuovo Presidente Wafik Grais, forte della sua esperienza in finanza islamica, la messa al bando di certi “Pasdaran e Ayatollah” che tanti danni hanno fatto al Paese. Le facciamo i nostri migliori auguri, Presidente, affinché Le siano dati mezzi e potere per cambiare metodi e regolamenti, che come nel caso dell’art. 28, sono solo il segno d’una insopportabile arroganza e di uno stato di diritto e dei diritti latitanti nella più Antica Repubblica del Mondo.

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