Lavoro, appello dei Commercialisti al Consiglio: “Piccole imprese non vengano ulteriormente penalizzate”

Lavoro, appello dei Commercialisti al Consiglio: “Piccole imprese non vengano ulteriormente penalizzate”

Riceviamo e pubblichiamo

L’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (ODCEC), a seguito del dibattito avvenuto ieri sera in Consiglio Grande e Generale in merito alla riforma delle norme relative all’occupazione (Legge 164/2022), ritiene doveroso ribadire, ancora una volta, che gli emendamenti proposti dal Segretario Lonfernini (pur rappresentando un miglioramento della legge) non soddisfano le richieste avanzate dall’ODCEC e soprattutto penalizzano le piccole imprese che, come evidenziato dallo stesso Segretario di Stato, sono (indicativamente) 4.700 (e peraltro rappresentano il 95% delle imprese sammarinesi).

Si deve inoltre ribadire che le criticità ripetutamente evidenziate dall’Ordine si basano su dati oggettivi, che corrispondono alla realtà e lungi dal voler essere un “tentativo di procurato allarme”; piuttosto i conteggi illustrati durante il dibattito consiliare dai sostenitori della legge Lonfernini hanno dimostrato la volontà di strumentalizzare e distorcere le serissime e fondate preoccupazioni dell’Ordine, mosso da oneste motivazioni tecniche ed economiche, in merito alle sorti delle piccole imprese che, per l’effetto combinato della riforma pensionistica unitamente alla riforma del lavoro, dovranno sostenere un notevole aggravio di costi senza una prospettiva di maggiori ricavi, oltre che alle sorti di nuove iniziative economiche che (probabilmente) verranno realizzate altrove.

L’aggravio dei costi è principalmente causato dal fatto che l’amministratore (nonché il socio titolare di quote pari o superiore al 50% della società) assunto anche quale lavoratore dipendente della stessa società dovrà essere inquadrato almeno ad un livello superiore rispetto al lavoratore subordinato inquadrato al livello più alto presente in organico e, in ogni caso, non inferiore al 5° livello. E’ evidente che tutti gli amministratori e soci titolari di quote pari o superiori al 50% della società che sono attualmente inquadrati ad un livello inferiore al 5°, subiranno un notevole aggravio di costi e ciò potrà creare turbativa anche nei rapporti tra soci a causa del differente trattamento che si verrà a creare. Ribadiamo ancora una volta che il lavoratore dipendente deve essere inquadrato al livello retributivo corrispondente alla mansione effettivamente svolta, indipendentemente dal ruolo di amministratore o di socio della società, ruoli entrambi suscettibili di modifica anche nel breve periodo (l’incarico di amministratore ha durata non superiore a  tre anni, salvo rinnovo).

Un notevole incremento dei costi è previsto anche per l’amministratore operativo (non dipendente) che dovrà pagare contributi alla gestione separata di circa 9.000 euro a fronte di 4.800 euro circa pagati per l’anno 2022.

E’ inoltre vergognoso e disonorevole che le indennità economiche per infortunio e malattia grave siano state definite più volte durante il dibattito consiliare quali “benefit” che saranno riconosciuti anche agli amministratori per effetto della sopra citata riforma del lavoro: forse più propriamente bisognerebbe parlare di lavoratori di “serie A” e lavoratori di “serie B”, considerato che per alcuni le indennità economiche sono un “DIRITTO” e per altri vengono definite un “benefit”.

Infine l’introduzione e/o reintroduzione di qualsiasi meccanismo discrezionale (ci si intende riferire alla discrezionalità attribuita alla Commissione per il Lavoro negli emendamenti proposti), che pertanto non garantisce la certezza del diritto, non può essere considerato un elemento positivo né per la competitività del nostro sistema economico né per l’auspicata semplificazione normativa. 

L’ODCEC si appella a tutti i membri del Consiglio Grande e Generale affinché le piccole imprese non vengano ulteriormente penalizzate: se verrà meno l’indotto che esse creano, tutti ne subiranno gli effetti negativi.

Da ultimo l’Ordine Professionale auspica che quanto espresso, frutto di analisi tecniche sulle realtà economiche locali di cui quotidianamente si affrontano le questioni, non venga ridicolizzato e/o strumentalizzato da chi, semplicemente, non espone altre motivazioni tecniche idonee a mutare la posizione espressa.

L’Ordine Professionale auspica invece di poter continuare un confronto sui dati reali al fine di stabilire certezza sugli esiti.

L’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili  

  

 

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