Lavoro nero Segretario Marcucci

Lavoro nero Segretario Marcucci

Non bastavano le dichiarazioni avventate di un Segretario di Stato alla tv italiana circa le relazioni del sistema bancario e finanziario con la criminalità organizzata; non bastavano gli intrighi dietro alla vicenda della Cassa di Risparmio che hanno visto autorevoli membri di governo che, invece di tutelare gli interessi sammarinesi, sembra si siano spesi a favore del socio concorrente; non bastavano questi ed altri scandali che stanno emergendo prepotentemente, come le presunte manovre di alcuni Segretari per sostituire i vertici della Banca Centrale con persone più “flessibili“, o come lo scandalo delle licenze facili che ha visto il Governo muoversi in evidente stato confusionale.

Ebbene da oggi abbiamo anche uno scandalo ai limiti dell’incredibile: il Segretario di Stato per il Lavoro, nella sua attività professionale, sembrerebbe utilizzare personale non in regola! Proprio colui che avrebbe il dovere di combattere con ogni sforzo il lavoro nero, che toglie diritti e tutele ai lavoratori, colui che ha pubblicamente condannato questa piaga e che ha promesso controlli a tappeto, oltre a non avere ancora prodotto risultati in tal senso è – stando alle dichiarazioni della sua ex-dipendente – proprio uno di quelli che vi fa ricorso.

Quale esempio può dare, ma soprattutto che credibilità può avere un esponente politico che prima dice di impegnarsi a fondo per l’applicazione rigorosa delle norme vigenti e poi non fa rispettare quelle regole proprio in “casa” sua?

Inutile sottolineare che in tutti i Paesi democratici (a parte l’Italia dove c’è una “tradizione” differente) il politico coinvolto in una vicenda così clamorosa si sarebbe già dimesso, a meno che non si tratti di una macchinazione ed in questo caso però ci si rivolge al Tribunale portando le prove a propria discolpa. Ricordiamo infatti che in Gran Bretagna un Ministro si è dovuto dimettere per poche sterline che il marito aveva posto, forse anche a sua insaputa, sul conto del Ministero; negli USA così come in Israele si è costretti a dimettersi anche per molto meno, come ad esempio spese non documentate a carico del proprio Ufficio, e potremmo dilungarci citando numerose situazioni in tanti altri Paesi.
Se quanto riportato dalla stampa fosse vero ci troveremmo di fronte ad un macroscopica violazione di legge, compiuta dal Membro di governo che, oltre ad essere deputato al controllo della regolarità dei contratti e dei rapporti di lavoro, è pure avvocato e quindi uomo di legge!
Sinistra Unita ritiene che se si vuole tutelare la credibilità delle nostre Istituzioni, è opportuno un atto di responsabilità da parte del Segretario Marcucci il quale finora ha saputo dimostrare anche una apprezzabile apertura ai contributi dell’opposizione, ma che se non saprà trarre le doverose conseguenze di quanto accaduto, rischierà di produrre ricadute estremamente negative sull’attività della sua Segreteria così come su quella degli ispettori del lavoro. Non vorremmo infatti che la tanto invocata “tolleranza zero” contro l’abusivismo fosse da intendersi solo nei confronti dei Sammarinesi qualunque e ad esclusione di chi comanda.

Domagnano, 15 luglio 2009
Sinistra Unita

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