Lazzaro Rossini su lavori ampliamento cimitero Montalbo

Lazzaro Rossini su lavori ampliamento cimitero Montalbo

Lunedì scorso sono iniziati i lavori per l’ampliamento del cimitero di Montalbo, un edificio da più di 2 milioni di euro che andrà modificare pesantemente la linea, l’aspetto e la visuale di uno degli scorci più suggestivi del nostro monte patrimonio dell’umanità, per non parlare dell’enorme impatto ambientale provocato.

 

Il problema della mancanza di loculi del cimitero di Montalbo esiste da anni, ma non dipende da una reale occupazione, bensì da una scellerata gestione della vendita a privati degli stessi, senza pensare di tenerne almeno 50 liberi per le emergenze.
Ad oggi i loculi “prenotati” del cimitero sono più di 300, un numero più che sufficiente a rispondere alle esigenze di quelle famiglie che hanno avuto lutti improvvisi, e che hanno la sacrosanta necessità di avere una sistemazione rapida e definitiva di chi gli è venuto a mancare, senza il pericolo di innescare uno squallido mercato sulla pelle di chi soffre.
Se lo Stato avesse voluto ricomprarsi almeno 50 loculi, si sarebbe immediatamente risolta l’emergenza e con la nuova legge sulle tumulazioni il cimitero di Montalbo, così com’è ora, ritornerebbe in equilibrio nell’arco di pochi anni lasciando con un disavanzo di loculi liberi nell’ordine della centinaia.
Questa era solo una delle soluzioni alternative proposte da chi in quell’assurda serata di settembre di un anno fa si era detto contrario all’ampliamento a cui si contrapponeva l’intera macchina statale, Segretario al territorio in testa, che invece di fare da arbitro non perse l’occasione di farsi portavoce del pensiero maggioritario seguendo solo un odioso istinto di convenienza politica, si è preferito non ascoltare e buttare tutto in bagarre, urla e caciara… a nulla è servito il grido d’allarme delle associazione ambientaliste, della commissione monumenti o di semplici cittadini, purtroppo la macchina del cemento si era già messa in moto e niente e nessuno doveva permettersi di interferire.
Da una parte una soluzione che avrebbe fatto risparmiare alla collettività, prima ancora di parecchi soldi, territorio, ambiente e paesaggio. Dall’altra la classica risposta cemento-centrica di chi non riesce proprio ad essere al passo con un mondo che sta cambiando, che se va bene risolverà il problema, a detta degli stessi progettisti, per 5 o 6 anni, poi ci risiamo…., ma con ambiente, paesaggio e milioni di euro in meno.
Concludo con un consiglio per tutti: ogni tanto, anche a costo di allungare la strada, in auto, in bici o a piedi, passate nelle zone vicine al sacello del santo, fermatevi un attimo e guardate in su, verso il cimitero, godetevi il paesaggio, catturate nella vostra memoria, la luce e la vista di uno degli scorci più belli e più storici del Monte Titano, fotografatevelo, filmatevelo, perché fra qualche anno quelle foto e quei filmati avranno il valore di documenti storici, che faranno capire a chi verrà dopo di noi com’era il monte Titano prima dell’ennesimo monumento alla stupidità della nostra classe dirigente.
Lazzaro Rossini

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