Le banche davanti allo scambio automatico delle informazioni

Le banche davanti allo scambio automatico delle informazioni

L’ultimo ultimatum lanciato
dall’Italia al Titano, ovvero lo scambio automatico di
informazioni, non e’ una doccia fredda per le banche sammarinesi
perche’ “il processo era gia’ avviato e in qualche modo
ineludibile”. Ma cio’ che i manager dei dodici istituti di
credito della Repubblica chiedono e’ “un atterraggio morbido” per
la conversione necessaria, ma rischiosa del sistema.
Al termine del vertice convocato d’urgenza a Palazzo Begni tra
una delegazione di governo e i vertici del mondo bancario e
finanziario sammarinese, con l’obiettivo di discutere le
richieste del Mef per scongiurare la black list al Titano,
parlano Pier Paolo Fabbri, presidente Abs e direttore di Banca
agricola commerciale, e Vincenzo Tagliaferro, vicepresidente
dell’associazione e direttore della Banca di San Marino.
“Per le banche- spiega Fabbri- il processo era avviato e in
qualche modo ineludibile, ora stabilire i tempi e i modi sara’
quello che fara’ la differenza”. Se infatti, la decisione
dell’ingresso o meno in White list per San Marino e’ imminente,
diversamente, per mettere in atto lo scambio di informazioni,
“potrebbe essere necessario un lasso di tempo piu’ lungo”. Di
fatto, “gia’ con l’accordo Ecofin- chiarisce Fabbri- ci si era
data scadenza al 2011 per una rivisitazione dell’argomento e dopo
il G20 dell’aprile 2009 credo sia ineludibile”. Cio’ che ora
resta da fare per San Marino e’ quindi “negoziare delle
modalita’- prosegue il presidente Abs- per cui il sistema nella
sua azione di riconversione abbia un soft landing, come dicono
gli inglesi, un atterraggio morbido”. Diventa infatti
fondamentale, ribadisce Fabbri, che “il governo riesca a
negoziare delle modalita’ di applicazione che non distruggano il
sistema prima che la conversione si sia realizzata
completamente”. Un rischio, questo, che le banche sammarinesi non
vogliono correre.
Inoltre, il mondo bancario
sammarinese chiede che il suo governo si faccia portavoce di
un’altra richiesta: a fronte dello scambio di informazioni, sia
data come contropartita la “pari dignita’” degli attori italiani
ed europei. “Dobbiamo chiedere pari opportunita’- continua
Fabbri- di entrare nello Spazio economico, con la possibilita’ di
operare come attori europei, opportunita’ che oggi in qualche
modo ci sono precluse”.
Ribadisce il concetto Tagliaferro: “Abbiamo pensato di
chiedere al governo italiano delle rassicurazioni, soprattutto
riguardo alla stabilita’ delle regole per il futuro, perche’
altrimenti non si internazionalizza San Marino”. In pratica, il
direttore della Banca di San Marino chiede “contropartite che ci
mettano nella condizione di poter superare anche momenti che
possono generarsi a fronte dello scambio automatico di
informazioni, per le considerazioni di parte della clientela”.
Le banche del Titano vogliono, da un lato, poter
internazionalizzare il proprio mercato di riferimento, dall’altro
tutelare i clienti sammarinesi: “Dobbiamo iniziare a pensare che
possiamo avere non solo clienti italiani, ma anche clienti del
mondo”, prosegue Tagliaferro. Infine, “non si deve dimenticare-
conclude- che ci sono anche le condizioni dei sammarinesi. Banca
di San Marino e’ oggi per il 75% una banca a clientela
sammarinese e ormai dobbiamo incominciare a pensare a tutelare i
diritti dei cittadini sammarinesi”.

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