Le buste paga arrivano sul web

Le buste paga arrivano sul web

SEGRETERIA DI STATO PER GLI AFFARI INTERNI
E LA PROTEZIONE CIVILE

Comunicato stampa

Via la carta, le buste paga arrivano sul web
Ormai pronto il passaggio al nuovo sistema informatico che permetterà
di ricevere sul computer dell’ufficio la propria busta

Eliminare il materiale cartaceo che incombe sulla PA?

Una PA con meno carta e meno burocrazia, obiettivo che sembrava praticamente irraggiungibile fino a qualche anno fa, sta per diventare una realtà.

Non c’è soltanto l’avvio del “protocollo informatico”, uno degli aspetti più eclatanti del progetto di riforma della PA voluto dal governo, che introduce un nuovo modello operativo per la gestione automatizzata dei flussi documentali. Collegata ad esso, una serie di altre innovazioni direttamente conseguenti alle enormi possibilità offerte dalle nuove tecnologie: dalla registrazione delle presenze, alla gestione dei fascicoli personali, alle buste paga. Che non arriveranno più per posta, ma via web.

Sta per essere ultimato, infatti, il passaggio al nuovo sistema informatico che consente di attivare la piattaforma su cui viaggia il linguaggio per la trasmissione dei dati relative alle buste paga.

Ciascun dipendente pubblico potrà ricevere la sua busta direttamente sul suo computer. Oppure, per i settori non impiegatizi, sul computer centrale che effettua la rilevazione delle presenze. Ogni dipendente potrà accedere alle informazioni di sua pertinenza attraverso la modalità di autenticazione “Nome Utente e Password”, che garantirà la massima riservatezza. Quindi, potrà stampare la sua busta paga, oppure semplicemente archiviarla in apposita cartella.

Una piccola rivoluzione dunque, che passa attraverso l’eliminazione del processo di stampa, imbustamento e invio dei cedolini. La qual cosa si traduce in un notevole risparmio di tempo e di denaro, anche in ossequio all’indicazione di procedere, per tutto il settore pubblico, a una migliore economicità delle risorse e al contenimento dei costi.

Miracoli della tecnologia, che non consistono nel trasporre passivamente i comportamenti tradizionali in nuovi ambienti, ma nel fornire servizi più efficienti, più affidabili e integrati tra loro, frutto di un qualificato e consapevole sfruttamento delle numerose potenzialità dell’innovazione ma anche della conoscenza e delle pratiche sapienti accumulate nella tradizione.

San Marino 7 ottobre 2009

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