Le pubblicazioni a Natale. Cristoforo Buscarini, La Tribuna Sammarinese

Le pubblicazioni a Natale. Cristoforo Buscarini, La Tribuna Sammarinese

La Tribuna Sammarinese (ieri)

La Repubblica di San Marino non è stata occupata solo dall’Alberoni

Dai regali di Natale alla storiografia

Il Titano nei secoli è
stato vessato dal Governo pontificio, dal Regno d’Italia, dal Carabinieri Reali
e dalla Repubblica italiana 

Cristoforo Buscarini

 

Il 2013 che si approssima
con tutto il proprio
rigore climatico, regala
ai sammarinesi un
campionario variegato e
pittoresco di simili prodotti
culturali. Nel cesto
di tali cose alcune spiccano
per fantasia creativa.
Del resto gli intellettuali
organici degli istituti
bancari passano per
naturale avvicendamento
fisico, e nuove stelle
della creatività culturale
già si affermano all’orizzonte
con prove indiscutibili
di fantasia e preparazione.
Notevole, per
esempio, il calendario
del maggior istituto creditizio
sammarinese (così
era chiamato un tempo)
che sciorinando un
album di famiglia mese
dopo mese, omette persino
una minima didascalia,
trasformando un
calendario in una rivista
enigmistica, almeno per
chi ha meno di sessanta
anni di età. E poi vengono
i libri omaggio, protesi
audacemente sul mondo
variegato della cultura.
Un tempo in questo
settore la tematica privilegiata
era quella artistica,
soggetto sempre
godibile, dal libro al
francobollo. Oggi sotto
Natale compaiono voluminosi
atti di convegni,
magari armonizzati
da qualche accademico
limitrofo (a San Marino
chi viene dall’esterno
trova sempre un tappeto
rosso e lauti compensi,
non a caso il Paese
è definito “ospite suolo”).
Iniziative in sè encomiabili,
se non si risolvessero
nella ripetizione
di ovvietà e luoghi comuni
insostenibili. Il nostro
Paese è quello , per certa
pubblicistica inflazionata,
in cui l’unica insidia
alla sua indipendenza è
stata quella recata dalla
occupazione dell’Alberoni
nel 1739, sorvolando
sul clima di lotta intestina
esistente nel Paese
che l’ha determinata.
Ma si sottace il rastrellamento
militare ordinato
dal Governo Pontificio
nel 1851, quando le soldataglie
austropontifice
hanno messo a soqquadro
ogni casa nel territorio
alla ricerca di rifugiati
politici. Si dimenticano
le affettuosità del Regno
d’Italia nel 1874 con
un ferreo blocco militare
per piegare la Repubblica
che aveva accolto ricercati
italiani; la imposizione
di un contingente permanente
di Reali Carabinieri
nel 1922 per la durata
di circa un quindicennio,
militari che per
i loro metodi erano invisi
alla maggioranza della
nostra popolazione; per
non dire delle ingerenze
tracotanti attuate nel
1951 e nel 1957 per deporre
un governo eletto
dalla popolazione (non
a caso il volume di Visani
“Gli intrighi di una Repubblica”,
con prefazione
di Sergio Zavoli, volume
che offre un primo
non esaustivo approccio
a quegli avvenimenti,
non è stato nemmeno
presentato a San Marino).
In compenso ha visto
la luce un ponderoso
volume di atti sul tema
dell’ingresso di migliaia
di sfollati dai luoghi
limitrofi a San Marino
nel 1943 – 1944. Il
tutto in chiave apologetica,
sorvolando il tema
drammatico della ricostituzione
del movimento
fascista a San Marino
e del conseguente collaborazionismo
di un nutrito
gruppo di fanatici
con i fascisti del circondario
e con i tedeschi.
Come ignorare il caso
del sindacalista cattolico
Giuseppe Babbi, rifugiato
a Serravalle, catturato
dai tedeschi guidati
da repubblichini locali,
scampato all’esecuzione
capitale a Bologna per
un imtervento esitante e
comunque tardivo? Il tema
merita un ampio approfondimento,
impossibile
in un articolo, come
altri episodi meno
noti ma storicamente rilevanti
per uscire dalla
retorica e approdare alla
storiografia.

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