Le responsabilità di Bcsm a proposito di Bcs secondo Paolo De Biagi. La Tribuna Sammarinese, Giuseppe Maria Morganti

Le responsabilità di Bcsm a proposito di Bcs secondo Paolo De Biagi. La Tribuna Sammarinese, Giuseppe Maria Morganti

 La Tribuna Sammarinese

Inchiesta sui fatti di Banca Commerciale per capire chi ha autorizzato
il bonifico di 1.184, 480,42 euro

Dal cassiere alla vigilanza di
Banca Centrale: ecco la scala delle responsabilità su cui indagherà il
magistrato

 Numerose operazioni erano già state congelate dai
commissari prima del blocco dei pagamenti, non si spiega quindi come
possa essere stato autorizzato il trasferimento di denaro della
Finanziaria Infrastrutture

Giuseppe Maria Morganti

Già nel periodo fra il 28 ottobre 2011, data del commissariamento di Banca Commerciale Sammarinese, e il 25 novembre, entrata in vigore del blocco dei pagamenti, a numerosi clienti è stato impedito di prelevare o effettuare pagamenti con bonifici, emissione di assegni circolari e bancari e tanto meno prelievi di denaro contante. L’esposto presentato lunedì scorso in Tribunale da Paolo De Biagi riporta nomi e cognomi di clienti della banca che si sono visti rifiutare la richiesta di utilizzare propri fondi depositati presso la banca e tanto meno affidamenti concessi. Recita l’esposto: “Al sig. Stefanini Luigi sono stati bloccati assegni circolari già emessi, al Sig. Londei bloccato un bonifico richiesto il 26 ottobre (addirittura due giorni prima del commissariamento) alla società Se.Fi. e al sig. Verni stessa sorte per bonifici richiesti durante il commissariamento ma senza che fosse in vigore il blocco dei pagamenti. Bloccati anche pagamenti a persone che avevano ottenuto mutui”. Il timore indotto dall’inaspettato gesto di Banca Centrale si era via via accentuato raggiungendo il culmine il 18 di novembre quando i commissari, Sergio Gemma e Otello Carli, hanno chiesto e ottenuto le dimissioni del direttore, Valerio Benvenuto. Se tanti prelievi e pagamenti non sono stati autorizzati dai commissari anche prima del provvedimento del blocco dei pagamenti, rivelando il timore per una possibile emorragia di capitali che avrebbe potuto abbattersi sulla banca, come è possibile poi che in pieno regime di divieto una cifra di oltre un milione di euro potesse essere invece ‘tranquillamente’ trasferita? La giustificazione letta dal Segretario Valentini, per cui la richiesta di bonifico sarebbe avvenuta il 9 novembre e autorizzata il 24 dello stesso mese solo 24 ore prima del blocco e quindi perfezionata il 15 dicembre (in pieno regime di blocco), non regge non solo per i tempi tecnici che in nessuna banca, data la disponibilità dei fondi della Finanziaria Infrastrutture, la società legata all’ex ministro Galan, sarebbero così dilatati, ma neppure alla luce delle numerose, analoghe richieste rifiutate dai commissari. Come è possibile quindi che il bonifico incriminato venisse autorizzato, ledendo i principi di parità di trattamento (nei confronti di tutti gli altri clienti a cui invece è stato risposta negativamente) , ma sopratutto mettendo a nudo – sottolinea l’esposto di Paolo De Biagi – i risvolti di carattere penale della vicenda? Il problema si fa serio e il Commissario della Legge a cui verrà assegnata l’indagine non potrà che cercare di capire quali sono le firme che hanno dato quella specifica autorizzazione risalendo la scala delle responsabilità dal cassiere, al capo agenzia, ai dirigenti della banca, fino ai commissari (Sergio Gemma pochi giorni dopo si è dimesso dall’incarico e, nonostante le smentite, pare che uno dei motivi possa essere collegato all’emissione del bonifico). De Biagi non nasconde di riservarsi ulteriori rivelazioni su questo punto e nella fase dell’indagine, che dovrà necessariamente partire, potrebbe offrire approfondimenti sul coinvolgimento nella decisione, della stessa Vigilanza di Banca Centrale: “…Era necessaria l’autorizzazione dell’Organi di Vigilanza di Bcsm – scrive De Biagi nell’esposto – particolarmente per un importo così rilevante, cosa a parere dello scrivente avvenuta”. “E” – sottolinea sarcasticamente De Biagi – “non è solo un parere”. Il famoso documento giunto dall’alto, che nessuno ha mai ancora visto, che avrebbe autorizzato i commissari ad emettere il bonifico, ritorna prepotentemente in scena. Intanto ieri, a soli sette giorni dalla scadenza del provvedimento del blocco dei pagamenti, che secondo la legge, non potrà più essere reiterato, secondo quanto scritto dalla collega Patrizia Cupo sul Corriere di Romagna, pare che uno dei potenziali acquirenti, il famoso gruppo Trony, abbia preferito recedere lasciando sola Asset Banca di fronte al gravoso impegno. I motivi dell’abbandono non sono stati resi noti, ma non è improbabile per imprenditori italiani che la mancanza di certezze verso la stabilità dei rapporti di San Marino con l’Unione Europea, influisca in maniera pesante sulle decisioni di investimento.

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