La Tribuna Sammarinese: Evasa la richiesta di assistenza giudiziaria da parte di San Marino, ma in Italia le cose non vanno nello stesso modo / “Siamo innocenti ma non possiamo difenderci” / Indignato, l’avvocato Rossano Fabbri sostiene come non sia possibile agire a favore dei suoi clienti perchè la Procura di Rimini non ha ancora trasmesso gli avvisi di garanzia e tiene tutto bloccato
Un anno e mezzo di attesa. Questo il tempo atteso dai signori Tonini di Morciano per avere notizia che la Procura di Rimini stesse indagando su di loro, ma a tutt’oggi nulla. Eppure le costituzioni di tutto il mondo prevedono che chi è indagato debba essere (prima o poi) avvertito così da garantire il diritto alla difesa. Ma allora come hanno fatto i Tonini a sapere che c’era un’indagine in corso su di loro?Tramite il Tribunale di San Marino che ha risposto prontamente (Commissario Alberto Buriani) ad una richiesta di assistenza giudiziaria (rogatoria) disponendo in via cautelare e su richiesta della procura riminese il sequestro dei beni della loro società che si occupa della commercializzazione di piccoli veicoli da corsa (go kart).
L’avvocato incaricato dai Tonini di difenderli, Rossano Fabbri, è particolarmente accalorato: “Dopo un anno e mezzo che abbiamo saputo che la Procura di Rimini stava indagando sui miei clienti, non è giunto alcun avviso di garanzia. Sono stati effettuati sequestri di beni e noi non possiamo ricorrere perchè non abbiamo ufficialmente riscontro da chi sta conducendo l’indagine. E’ inammissibile che si dica che il Tribunale di San Marino non collabora, quando fortunatamente è proprio grazie a questo che abbiamo potuto renderci conto di quanto stava accadendo”. In effetti le risposte da San Marino sono arrivate immediate, tanto che una delle quattro vetture di cui è stato chiesto il sequestro è stato possibile bloccarla grazie alla tempestività dell’azione sammarinese. “Invece – dice ancora l’avv. Fabbri – le tre macchine che sono in Italia non sono state bloccate. Perchè? La procura non ha ancora disposto nulla. Se è efficienza questa ?”.
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Nido del Falco
Un anno e mezzo di attesa. Questo il tempo atteso dai signori Tonini di Morciano per avere notizia che la Procura di Rimini stesse indagando su di loro, ma a tutt’oggi nulla. Eppure le costituzioni di tutto il mondo prevedono che chi è indagato debba essere (prima o poi) avvertito così da garantire il diritto alla difesa. Ma allora come hanno fatto i Tonini a sapere che c’era un’indagine in corso su di loro?Tramite il Tribunale di San Marino che ha risposto prontamente (Commissario Alberto Buriani) ad una richiesta di assistenza giudiziaria (rogatoria) disponendo in via cautelare e su richiesta della procura riminese il sequestro dei beni della loro società che si occupa della commercializzazione di piccoli veicoli da corsa (go kart).
L’avvocato incaricato dai Tonini di difenderli, Rossano Fabbri, è particolarmente accalorato: “Dopo un anno e mezzo che abbiamo saputo che la Procura di Rimini stava indagando sui miei clienti, non è giunto alcun avviso di garanzia. Sono stati effettuati sequestri di beni e noi non possiamo ricorrere perchè non abbiamo ufficialmente riscontro da chi sta conducendo l’indagine. E’ inammissibile che si dica che il Tribunale di San Marino non collabora, quando fortunatamente è proprio grazie a questo che abbiamo potuto renderci conto di quanto stava accadendo”. In effetti le risposte da San Marino sono arrivate immediate, tanto che una delle quattro vetture di cui è stato chiesto il sequestro è stato possibile bloccarla grazie alla tempestività dell’azione sammarinese. “Invece – dice ancora l’avv. Fabbri – le tre macchine che sono in Italia non sono state bloccate. Perchè? La procura non ha ancora disposto nulla. Se è efficienza questa ?”.
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