Le strane coincidenze dell’indagine Varano, Carisp San Marino – Delta

Le strane coincidenze dell’indagine Varano, Carisp San Marino – Delta

A pochi giorni dall’inizio della vicenda che ha scosso la Cassa di Risparmio di San Marino e tutto il Paese non è ancora possibile fare analisi distaccate e puntuali sulle cause e le responsabilità, vere o presunte, interne od esterne alla Banca, che hanno prodotto una delle maggiori crisi di immagine della Repubblica e delle sue istituzioni finanziarie e politiche.

Non fosse altro per il fatto che gli elementi della vicenda sono noti solo in parte e che quelli dati come certi devono ancora essere provati al di là di ogni ragionevole dubbio.

E’ però possibile cercare di dare all’accaduto una lettura più ampia di quella fornita sinora dai mezzi di comunicazione.

Lo spunto per tentare questa lettura mi viene da una piccola ricerca fatta sul sito di Banca d’Italia e dalla curiosa concomitanza tra la vicenda Sammarinese e l’iniziativa del Ministro Tremonti di riattivare per l’ennesima volta lo “Scudo fiscale” in Italia.

Sul sito della Banca d’Italia è facilmente reperibile il comunicato in data 5 maggio scorso nel quale si dà conto del fatto che le indagini della procura di Forlì confermano le risultanze degli accertamenti ispettivi di vigilanza presso il Gruppo Delta conclusi nello scorso febbraio e che, inoltre, “La Banca d’Italia ha prestato ampia collaborazione alla Procura della Repubblica di Forlì….”.

Appare però che la Banca d’Italia nei suoi accertamenti ispettivi abbia tratto conclusioni su fatti che le erano, o le dovevano essere, perfettamente già noti da tempo: le percentuali di possesso del gruppo Delta detenute dalla Cassa di San Marino non erano un mistero per nessuno, così come il fatto che alcuni esponenti del management della Banca ricoprissero ruoli di vertice anche nel gruppo italiano.
Nel comunicato stampa parla solo di queste conclusioni e non cita irregolarità connesse a reati di riciclaggio ed associazione per delinquere.

E’ la Procura di Forlì a muovere queste accuse alla Cassa di Risparmio ed ai suoi vertici.

Qual’è quindi la relazione tra questa improvvisa “scoperta” di Banca d’Italia e le concomitanti accuse di riciclaggio mosse dalla Procura di Forlì ai vertici della Banca? non si vede infatti il motivo per cui la Cassa di Risparmio di San Marino detenendo il controllo del gruppo Delta dovrebbe necessariamente mettere in atto azioni di riciclaggio e simili, né perché, se proprio avesse voluto farlo, avrebbe dovuto utilizzare modalità così scoperte e ufficiali.

Ora tutti sanno che a pensar male si fa peccato, ma si sbaglia poco, per cui questa ricerca di una lettura più ampia a cui accennavo sopra mi ha portato a pensare che la verità più probabile è che la Cassa di Risparmio di San Marino ed i suoi vertici, trascinati fuori di casa e ripresi dalla TV come i peggiori criminali, siano non i colpevoli, ma le vittime di questa vicenda ancora in gran parte oscura.
Potrebbero, verosimilmente, essere i capri espiatori, anche se a livello locale, degli esiti della crisi finanziaria internazionale che spinge i governi, quello italiano in prima linea, a raschiare il fondo del barile utilizzando lo “scudo” al posto del cucchiaio.

Eventi e casualità difficilmente spiegabili in una visione solo “giudiziaria” della vicenda risultano molto più leggibili se associati al disegno di spingere i capitali italiani all’estero a rimpatriare sia per l’offerta di un “gettone” del 7% che garantirà il lavaggio a vita del restante 93%, sia per evitare i rischi di un giro di vite nei controlli la cui forza è al momento molto più mediatica che reale.

E’ pertanto più facile spiegarsi queste “coincidenze” se le si pensa come parti di un disegno volto a screditare San Marino, a dipingere come inaffidabili le sue istituzioni finanziarie, con il fine di far cadere la fiducia nei loro confronti.

Anche la saggezza latina depone a favore di questa interpretazione: a chi giova? ci si chiedeva anticamente per trovare la via più diretta nella ricerca del colpevole di un misfatto.

Ed a chi giova la “casuale” coincidenza dell’annuncio di Report, la sera del 3 maggio, del servizio sul sistema finanziario sammarinese previsto, con tanto di intervista all’amministratore delegato della Cassa, per la domenica successiva?

Quante coincidenze!

Troppe per non avere un legame.
(lettera apparsa su La Tribuna Sammarinese)

Lettera firmata

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