L’erede di Licio Gelli qui a San Marino. Michele Bovi su huffingtonpost.it, dopo Report Rai3

L’erede di Licio Gelli qui a San Marino. Michele Bovi su huffingtonpost.it,  dopo Report Rai3

L’erede di Licio Gelli a San Marino,  Giacomo Maria Ugolini, è scomparso nel 2006. Nondimeno gli effetti del potere da lui costituito, secondo quanto esposto da Report, si avvertirebbero ancora oggi alla vigilia dell’elezione del presidente della repubblica italiana.

Dalle testimonianze dei collaboratori di giustizia calabresi trapela la figura del conte Giacomo Maria Ugolini, venerabile maestro delle Logge massoniche più potenti e irregolari

huffingtonpost.it, MICHELE BOVI Questa foto sembra dare ragione a Report che lunedì sera su Raitre, illustrando i risultati delle inchieste condotte dai magistrati calabresi sulla connivenza tra criminalità organizzata e massoneria deviata, ha affermato che il venerabile maestro Giacomo Maria Ugolini è stato il recondito prosecutore dell’opera del venerabile maestro Licio Gelli.

Nella foto scattata al Cairo nel 1994 compaiono da sinistra il capo di stato maggiore dell’esercizio egiziano, il segretario generale delle Nazioni Unite Boutros Boutros-Ghali, il presidente dell’Egitto Hosni Mubarak, e un alto dignitario del governo egiziano. Tutti impettiti davanti a un signore con barba e capelli bianchi, all’apparenza il più disinvolto e sorridente della compagnia: il conte Giacomo Maria Ugolini.

Secondo le indagini iniziate negli anni Novanta dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria e i procedimenti tuttora in corso nelle aule di giustizia calabresi, Cosa nostra e ’ndrangheta avrebbero realizzato per oltre 30 anni traffici internazionali di ogni tipo, dal mercato della contraffazione a quello delle armi, con la partecipazione attiva per molto tempo di autorevolissimi massoni iscritti alle logge segrete (Loggia La Fenice, Loggia di San Marino, Loggia di Montecarlo) gestite o partecipate dal conte Ugolini. Nella puntata di Report l’inviato Giorgio Mottola ha ricostruito attraverso testimonianze la gigantesca rete che a Ugolini faceva capo e che spaziava dai vertici dei servizi di sicurezza a quelli della politica, con frequentazioni a tutto campo: da Massimo D’Alema a Gianfranco Fini a Gianni Letta, pure se tutti e tre hanno prontamente smentito le
circostanze. (…)

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