San Marino. Massoneria? Michele Bovi ha cominciato sentendo Alvaro Selva

San Marino. Massoneria? Michele Bovi ha cominciato sentendo Alvaro Selva

SAN MARINO. Michele Bovi ha indagato sulla massoneria sammarinese intervistando alcuni personaggi addentro alla materia, cominciando dall’avv. Alvaro Selva e ne ha riferito in un servizio pubblicato sul mensile sammarinese SUPER n. 6,  novembre 2017.

MICHELE BOVI, giornalista e autore di saggi. Ha realizzato inchieste televisive su diritto d’autore e plagi musicali. Le sue ricerche internazionali sugli antenati del videoclip lo hanno accreditato come massimo esperto della materia. Alla RAI è stato caporedattore centrale del Tg2, dirigente di Raidue e capostruttura per l’intrattenimento di Raiuno. Ha ideato programmi TV di successo come Eventi Pop, I ’60 a colori, TG2 Mistrà, DaDaDa, TecheTecheTe’, Segreti Pop.  Nel febbraio scorso ha pubblicato il saggio  ‘NOTE SEGRETE Eroi, spie e banditi della musica italiana‘. 

Titolo: A che loggia appartieni? / Tutti i grembiulini del Titano / Ieri e oggi: i protagonisti della massoneria sammarinese

Esattamente trent’anni fa i massoni sammarinesi non raggiungevano il numero sette. Poi c’è stata una improvvisa proliferazione ed io che pure non ho mai aderito alla confraternita ammetto le mie responsabilità riguardo quel vorticoso aumento di cappucci e grembiulini”. A parlare dell’associazione iniziatica in assoluto più celebre e al tempo stesso più recondita è l’avvocato Alvaro Selva, per decenni politico di punta (comunista) nella piccola Repubblica.
Proprio nel 1987, quand’ero segretario di stato agli Affari Interni, incontrai nel suo studio di Ravenna il professor Giordano Gamberini, insigne filosofo e saggista e anche un’autorità in materia di massoneria”.
Giordano Gamberini fu dal 1961 al 1970 gran maestro del Grande Oriente d’Italia, la più numerosa comunione massonica della penisola ed è rimasto fino alla sua scomparsa nel 2003 figura di solido prestigio, in quanto studioso – con all’attivo opere impegnative come la Bibbia Concordata tra cattolici, ebrei, protestanti e cristiani-ortodossi – nonché abile tessitore di relazioni ai supremi livelli. Di lui è stato scritto di tutto: dall’attribuzione del ruolo di fiduciario della CIA a quella di patrocinatore di Licio Gelli nel rilancio della Propaganda Due, la famigerata Loggia P2, senza peraltro mai scalfirne la statura di illuminato intellettuale, ritenuto persino dalla Commissione Anselmi – che si occupò di quella consorteria segreta governata da Gelli – sostanzialmente al di sopra delle parti. Lo scorso 15 aprile era stata annunciata a Ravenna l’inaugurazione con il vicesindaco Eugenio Fusignani del ponte mobile di via Attilio Monti proprio intitolato a Giordano Gamberini, ma le polemiche sollevate dagli amministratori comunali del Pd hanno persuaso la famiglia a chiedere il rinvio della cerimonia a data da destinarsi.
Con Gamberini – ricorda Selva – parlammo di questioni internazionali, di San Marino e dell’Unione Europea e alla fine il discorso scivolò sull’inevitabile argomento. Mi spiegò che i pochi suoi confratelli sammarinesi erano iscritti a logge di Pesaro, perché quella di Rimini dal dopoguerra era ritenuta irregolare. Aggiunse che per costituire una loggia erano necessari sette proseliti e che pertanto San Marino non poteva ospitarne ancora e tantomeno avere una propria Gran Loggia, rappresentativa di uno stato sovrano, edificabile soltanto grazie all’esistenza di almeno tre centri di riunione, dunque un minimo di 21 affiliati. Concluse esprimendo profonda ammirazione per il professor Federico Micheloni, medico stimato e direttore sanitario del nostro ospedale, che non ha mai fatto mistero dell’appartenenza alla cosiddetta libera muratoria”.
Per comprendere appieno la ragione che induce Alvaro Selva a considerarsi responsabile di un’abnorme crescita della cifra dei massoni a San Marino occorre leggere la sua intervista nel numero di ottobre di Super, laddove si attribuisce l’errore politico di essere stato un iniziale sponsor di Giacomo Maria Ugolini, nominato dal governo democristiano-comunista ambasciatore per l’Egitto e il Regno Hashemita di Giordania. “L’ingaggio di Ugolini ha rappresentato una svolta rispetto alle consolidate abitudini di cautela, al senso di diffidenza che ci ha storicamente accompagnati. Ugolini ha portato in Repubblica tante persone, magari anche utili, che a loro volta ne hanno introdotte altre. È da quel momento che abbiamo sentito parlare sistematicamente di infiltrazione di spie, di logge massoniche irregolari, di compagnie di giro pericolose”.

(Continua)

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