Sig. Sindaco,
abbiamo appreso della sua determinazione a perseguire i colpevoli di questa azione delittuosa compiuta a Rimini, nella nostra città, in danno di un ‘clochard’ abituale frequentatore delle nostre strade, e delle nostre panchine.
Non sappiamo se si tratta di un gesto criminale di ragazzi annoiati o una resa dei conti da parte di spacciatori disturbati da questa presenza inopportuna ma, in entrambi i casi, dobbiamo prendere atto che, nella nostra città, la vita delle persone non vale più nulla, tanto meno quella di un ‘clochard’.
Rimini è considerata la città del divertimento, del commercio, del soldo che gira, della trasgressione, tant’é che non si riesce nemmeno ad impedire l’apertura di negozi per la vendita delle ‘droghe furbe’ e dove gli interessi degli esercenti di pubblici esercizi trovano sponda, per lo meno morale, nella pubblica amministrazione per continuare a somministrare alcool, anche oltre gli orari consentiti.
E’ la città del sesso facile, del rumore, delle macchine sportive o di grossa cilindrata, con il mito del consumo e della bella vita.
Cosa vuole che conti la vita di un ‘clochard’ che, per essere libero, ha scelto uno stile di vita diverso? Uno che sta alla finestra della nostra società e la guarda, restando ai margini di essa?
Tutti oggi si scandalizzano di quanto è successo, ma tutti allegramente contribuiscono, con ruoli diversi, a questa vita vissuta come fiera dei balocchi, per dimenticare la domanda che urge nel cuore di ogni uomo, di senso, di felicità e di bellezza.
Per soffocare questa domanda, per noia o per droga, Andrea Severi è stato trasformato in una torcia.
Se lo ricordi Sig. Sindaco quando ci viene a raccontare, con tanta prosopopea, i suoi progetti per la città, per le magnifiche sorti e progressive del commercio riminese, delle sue molteplici forme di turismo e degli affari immobiliari, a cominciare dallo stadio, che le sta tanto a cuore.
Consigliere Comunale Eraldo Giudici
POPOLARI LIBERALI – PDL