Lettera di Alessandro Rossi a David Oddone in merito alla controversia sui dipendenti Cs

Lettera di Alessandro Rossi a David Oddone in merito alla controversia sui dipendenti Cs

Alessandro Rossi

Al Giornalista David Oddone

Provo a “rubare” il “mestiere” a David.

L’esposto dei dipendenti del Credito Sammarinese è di Agosto 2011, personalmente ho avvisato telefonicamente David –allora- che avremmo -come dipendenti- proceduto con l’esposto, dopo che inutilmente abbiamo cercato di tutelare i colleghi che sono stati “sbattuti” sui media loro malgrado, mettendo a rischio la loro incolumità.
Da allora, dopo il giuramento di calunnia, dell’esposto non ne abbiamo più saputo nulla, e non abbiamo sollecitato nessuno a procedere, probabilmente a David Oddone è giunto in questi giorni l’avviso di proroga indagini (dopo sei mesi è d’obbligo) e lui ha perso le staffe – ci sta – ma ha la memoria corta!
Voglio far notare che l’esposto non è rivolto unicamente contro David ma anche contro tutti coloro che hanno pubblicato verbali degli interrogatori sui media e contro coloro che hanno permesso la diffusione di atti di indagine.
Oddone, a mio avviso, ha abusato della propria posizione al punto di costruire un pezzo giornalistico denso di attacchi e insinuazioni al limite e forse oltre della diffamazione della mia persona e dei miei colleghi.
A ciò si aggiunga il vistoso “dispetto”, parlo di dispetto perché non trovo altro termine più maturo ed adulto per definirlo, di pubblicare nuovamente i nomi e cognomi dei dipendenti del Credito Sammarinese “in grassetto”, cioè in una forma grafica che consenta al pubblico, utente sia del giornale ove scrive Oddone, sia della rete tutta, una più facile, subitanea e duratura memorizzazione degli stessi, pur non avendo nessuno di questi, giova ed urge ribadirlo, nulla a che fare con il procedimento penale né sammarinese, né italiano oggetto dell’articolo di Oddone – questo sempre che Oddone non ritenga di poter svolgere il ruolo di inquirente come e meglio di chi già se ne occupa da mesi- .
Consiglio al buon David delle tisane rilassanti.
Nell’esposto ci siamo richiamati al fatto che la natura dell’inchiesta posta in essere e le rilevazioni circa i nominativi di coloro che sono implicati nelle vicende – personaggi collegati alla malavita organizzata calabrese – possano incutere più che ragionevoli timori per la propria incolumità in capo a chi ha prestato testimonianza nell’ambito dell’inchiesta, oltre al fatto di tutelare correttamente le indagini.
Il fatto che tra i firmatari dell’esposto vi siano quegli stessi dipendenti osannati da Oddone per la loro azione contro la direzione del nostro istituto dovrebbe fare riflettere il “giornalista” Oddone sul fatto che forse non è stato proprio corretto riportare le loro azioni sui mezzi di informazione esponendoli a grandi rischi.
Siamo di fronte a soldi provenienti dal narco traffico, personale dipendente interno alla banca ha -di fatto- impedito l’operazione di riciclaggio, rischiando il posto di lavoro, rischiando la propria incolumità e agendo contro le direttive della direzione, ma non solo, anche contro le possibili reazioni di personaggi della malavita, stimolando una segnalazione interna e la conseguente segnalazione –tardiva o meno- alla Agenzia di Informazione Finanziaria e la conseguente trasmissione di atti al tribunale sammarinese che li ha ricevuti sicuramente entro il mese di marzo del 2011.
Se il buon Oddone ama la verità e la giustizia dovrebbe indagare sul perché si sia intervenuto sul conto intestato a Barbieri in ritardo rispetto alla segnalazione, aspettando l’arrivo della DNA italiana, con la oramai consueta perdita di credibilità sammarinese.
Voglio sottolineare che in altre situazioni con lo stesso livello o forse anche con livelli superiori di gravità nessun nome di personale dipendente è stato tirato in mezzo nè tanto meno pubblicato, addirittura ad oggi non sono stati pubblicati i nomi di molti avvisi di garanzia di personaggi di spicco sammarinesi indagati in Italia e a San Marino per evasione e riciclaggio , domandarsi perché da parte nostra è inutile! Abbiamo solo cercato di tutelarci.
Personalmente credo che David Oddone al di là di tutto non abbia grandi responsabilità, e forse ha anche qualche ragione a perdere le staffe, infatti Oddone ha solo copiato degli atti!
La diffusione delle ordinanze ai media non è certo responsabilità dei giornalisti, Oddone è solo uno strumento inconsapevole, del resto a fare il copia e incolla senza pensare che dietro alle parole ci sono le vite delle persone non ci vogliono grandi capacità.
In questa società- non più società- la sindrome da incontinenza mediatica è piuttosto diffusa sintomo di una disperata ricerca insoddisfatta di identità, e David come li sottoscritto ne soffre un po’.
Credo che il problema di quanto è accaduto a noi dipendenti e quanto sta accadendo a San Marino in generale sia imputabile ad una società -non più società- dove ci sono molte persone che svolgono le proprie delicatissime mansioni senza la adeguata professionalità e senza la dovuta umiltà necessaria per compensare la carenza professionale, il problema sta nel fatto che una siffatta società -non più società- diventa facile strumento in mano a chi ha sfruttato e vuole continuare a sfruttare la bistrattata sovranità sammarinese.
A tutti i sammarinesi quindi dico che al di là del sensazionalismo mediatico se ognuno incominciasse a fare il proprio dovere con umiltà e professionalità forse elimineremmo tutte le infiltrazioni criminali senza la necessità di grandissime riforme e senza l’ausilio di eroi e paladini della giustizia o supposti tali.
Basterebbe che ognuno facesse il proprio dovere e lottasse, come abbiamo cercato di fare noi – limitatamente alle nostre possibilità -, contro le derive illegali dei più forti!
Stay Human.
Alessandro Rossi

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy