Libera: “Una pagina inaccettabile per il nostro Paese”
Il governo, fin dal periodo estivo, ha intrapreso una serie di azioni politiche e ha adottato disposizioni volte a garantire maggior flessibilità nelle normative anti-Covid, garantendo l’apertura delle attività economiche, discostandosi dalla linea messa in campo dalla vicina Italia (in particolare nella seconda fase del periodo autunnale).
Tale scelta, coraggiosa ma delicata, è stata comunicata all’interno e all’esterno con dichiarazioni di diversi segretari di Stato che hanno portato anche a tensioni mediatiche con alcuni comuni limitrofi.
Queste dichiarazioni, tra l’altro contraddittorie fra loro, abbinate anche a incontri a San Marino con esponenti di spicco dell’area politica negazionista italiana e a inviti neanche tanto velati ai turisti italiani a recarsi a San Marino per sfuggire alle restrizioni, non hanno certo agevolato il percorso di relazioni con l’Italia.
Consideriamo inoltre che l’attività normativa delle ultime settimane ha prodotto danni enormi a livello reputazionale ed economico.
In particolare, il decreto 219 del 17 dicembre che prevedeva il coprifuoco, da mezzanotte e mezza alle sei, e autorizzava per la sola notte del 31 di posticipare la chiusura dei locali di un’ora e mezza. Il coprifuoco dunque veniva slittato, per la sola notte del Capodanno, alle due per proseguire fino alle 7 del mattino.
Ed il successivo decreto n. 221 del 22 dicembre che, soli 5 giorni dopo, prevede un sostanziale lockdown con chiusura di attività di commercio al dettaglio, bar e ristoranti alle ore 18 dal 24 dicembre al 7 gennaio e coprifuoco alle ore 22.
Un adeguamento, pressoché obbligato, non frutto di concertazione politica e diplomatica, per via dell’Italia che aveva inserito la Repubblica di San Marino nella lista C del ministero degli Esteri italiano.
Una pagina, riteniamo, inaccettabile per la storia della nostra Repubblica.
Libera ritiene che le prerogative sovrane vadano difese con intelligenza, adottando misure diplomatiche serie e un’azione di politica estera responsabile.
Questi requisiti invece mancano completamente nell’azione di un governo che fa trasparire un’arroganza che neppure le grandi nazioni possono e devono permettersi.
Poco importa, riteniamo, se poi, la vicina Italia ci ha reinserito in lista A che ha consentito di normalizzare la mobilità e gli spostamenti da e per la Repubblica di San Marino per la visita a parenti o amici.
Questo modus operandi è dannoso per il nostro Paese e ha messo in enorme difficoltà i tantissimi imprenditori e lavoratori che in questi mesi hanno fatto grandissimi sacrifici per restare aperti e produrre lavoro e ricchezza.
Nessun aiuto economico, rapporti con l’Italia ai minimi storici e figuracce mediatiche.
Per queste ragioni non possiamo esimerci dal chiedere la sfiducia a Beccari, segretario di Stato per gli Affari Esteri, che direttamente o indirettamente si è mostrato inadeguato.
Mozione di sfiducia che verrà discussa mercoledì in Consiglio.
Libera
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