ANTONIO FABBRI – Torna in aula, davanti al Commissario della Legge Simon Luca Morsiani e al Pf Giorgia Ugolini, il caso che vede un 63enne di Verucchio, titolare di una ditta sammarinese di elettromeccanica, accusato di evasione fiscale per le imposte dell’anno 2016, avendo secondo l’accusa dichiarato costi non deducibili, contemplati in 50 fatture, emesse in quell’anno verso una società estera di cui lo stesso 63enne era amministratore. Secondo l’accusa l’uomo aveva quindi dichiarato un minore reddito imponibile pari a 346.343 euro, evadendo l’imposta dovuta per complessivi 62.578. Contestata anche l’evasione per il 2017 operata con le stesse modalità dell’anno precedente e che ha visto un minor reddito imponibile pari a a 155.330 euro per una imposta evasa di 26.406 euro.
Nell’udienza di ieri dopo avere ascoltato l’agente del Nucleo Antifrode, ha rilasciato le sue dichiarazioni l’imputato che ha sottolineato come in quel periodo fosse stato colpito da importanti problemi di salute. Circostanza sottolineata anche dal suo avvocato, Alberto Francini. Problemi di salute che hanno tenuto l’uomo lontano dalla sua azienda per diverso tempo e comunque, gli hanno impedito una assidua attenzione all’attività di impresa. Difficoltà con le quali la difesa motiverebbe le anomalie contestate. Il processo, nel quale lo Stato è costituito parte civile tramite l’avvocatura dello stato rappresentata dall’avvocato Alessandra Belardini, è stato aggiornato a nuova data per le conclusioni.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo