L’informazione di San Marino: Ancora oggi favori alle società di Stolfi e Podeschi. Il caso della Titanstrade

L’informazione di San Marino: Ancora oggi favori alle società di Stolfi e Podeschi. Il caso della Titanstrade

L’informazione di San Marino

Ancora oggi favori alle società di Stolfi e Podeschi. Il caso della Titanstrade

Il consigliere Elena Tonnini di Rete evidenzia i casi delle società Sogesam, Titanstrade, La Spiaggia e delle utenze dell’Azzurro, oltre alle operazioni di trasferimento degli ambulatori Iss

Antonio Fabbri

L’associazione a delinquere contestata dai magistrati nelle varie inchieste non è questione che appartiene al passato. E’ ancora attuale. E, seppure un percorso di uscita da questo sistema sia stato iniziato, non ha cancellato il “disegno criminale in atto da trent’anni” che “non è terminato” e anzi, “si sta evolvendo”. Lo dice, in estrema sintesi dice in Consiglio Elena Tonnini di Rete. Considerazioni che nascono dopo che, assieme al consigliere indipendente Luca Lazzari, aveva chiesto sullo spostamento di ambulatori all’Azzurro e sui buchi nei pagamenti delle utenze del centro commerciale.

A questo si unisce quanto emerso dagli interrogatori dell’inchiesta sulla tangentopoli sammarinese-conto Mazzini, nei quali vengono ricostruite le partecipazioni più o meno occulte di Fiorenzo Stolfi e Claudio Podeschi in società. Tra queste la Titanstrade, che ha dei locali all’azzurro non proprio “in salute” dal punto di vista economico. “Ci sono ditte – dice la Tonnini nel suo intervento – guarda caso tutte collegabili in qualche modo alla politica, che tentano oggi di far ricadere sullo stato (l’assestamento di bilancio è un esempio), e sui cittadini i costi delle loro malefatte. Abbiamo cosi gli agganci di Podeschi e Stolfi negli immobili dell’Azzurro attraverso la Sogesam, la Titanstrade, e la Spiaggia tra i cui soci vi è anche Angelo Vicini, che, interrogato, svela gli interessi anche di Germano De Biagi, queste società per gli inquirenti risultano veicolare denaro di provenienza illecita.

Nell’aprile 2015, proprio
gli immobili ipotecati
della Titanstrade sono
utilizzati come anomala
forma di pagamento di
debiti milionari verso
l’Azienda dei Servizi,
con il benestare del suo
dirigente Emanuele Valli.
Proprio gli immobili
dell’azzurro, in questi
mesi, sono oggetto di
trasferimento, su volontà
di Mussoni e Caruso, di
alcuni servizi sanitari
a cui l’ISS dovrebbe
pagare affitto”. In sostanza
una pendenza di
oltre novecentomila euro
per utenze non pagate,
viene saldata per circa la
metà con denaro e per la
restante parte con la cessione
di immobili. Quegli
immobili della Titanstrade.
Quella Titanstrade di
cui, come risulta dagli
interrogatoti, sono soci
Stolfi e Podeschi.

Poi
parla della continuità nella sanità della linea di
Musson con quella del
suo predecessore, Mussoni.
“La politica sanitaria
di tipo podeschiano si
ripropone nella sanità di
Mussoni – dice Tonnini
– che porta avanti il
disegno di privatizzazione
dell’ISS già cominciato
con Podeschi e che
venne approfondito nei
particolari assieme alla
ditta canadese Interhealth
Canada. Vero che il
rapporto con la Interhealth
iniziato con Podeschi
fu solo in un primo
momento sostenuto anche
da Mussoni per essere
poi abbandonato, ma il
progetto che ne scaturì di
progressiva privatizzazione
si rispecchia nelle
politiche di Mussoni”.
Lapidaria la frase:
“Gatti, Podeschi, Stolfi,
Galassi non appaiono
più, non sono in prima
linea ma non significa,
come emerge dalla magistratura, che siano
stati allontanati. Alcune
cariche in quest’aula
sono diretta espressione
di quei voti, garantendo
anche la continuità nei
propositi e nei programmi”.

Quindi aggiunge:
“Dall’ordinanza dei
magistrati si comprende
bene come ci siano
ancora oggi persone che
rivestono ruoli istituzionali,
in Consiglio piuttosto
che in Congresso, in
enti, in commissioni che
hanno di fatto raggiunto
quei ruoli grazie
alla distorsione degli
strumenti democratici ed
ereditando i voti di chi
vede in queste cariche un
trampolino istituzionale
per consolidare progetti
nulla hanno a che fare
con il bene del paese e
anzi hanno la precisa
volontà di smantellare le
parti sane della nostra
economia”.

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