L’informazione di San Marino: Bcsm chiede di rinunciare ai premi produzione

L’informazione di San Marino: Bcsm chiede di rinunciare ai premi produzione

L’informazione di San Marino

Bcsm chiede di rinunciare ai premi produzione 

La Rsa già protesta non capendone il motivo. Eppure ci sono 3,4milioni di buoni motivi

La pazienza dei dipendenti di Banca centrale pare durare appena due giorni. E’ di ieri, infatti la notizia che i premi di produzione non sono stati pagati, come gli altri anni al 31 maggio. Apriti cielo. In verità, il Consiglio Direttivo di Banca Centrale ha proposto ai beneficiari dei premi di produzione di rinunciarvi, visto il particolare periodo di crisi. Evidentemente, però, non hanno voluto sentire ragioni tanto che si è mossa la Rsa e il sindacato. La lamentela dei dipendenti è di non riuscire a parlare con i vertici della banca. Rsa e sindacato il 1 giugno hanno chiesto l’incontro al Cda. E pare che ieri la risposta sia partita. Quindi la rimostranza di ieri sera sulla tv di Stato appare come una pressione preventiva. Tanto più che i dipendenti beneficiari dei premi di produzione non sono 100 bensì 22 e tutti con stipendi che variano dagli 80 fin sopra i 100mila euro annui. Riguarda 12 dirigenti e una decina di quadri per un totale che si aggira attorno ai 350 mila euro di premi produzione.

Dipendenti e sindacato hanno
chiesto il rispetto del contratto
di lavoro, posto che questi
premi di produzione sono
previsti come automatismo
dallo stesso contratto. Alla Tv
di Stato Gianluigi Giardinieri
ha dichiarato “non capiamo il
motivo di questa decisione”.
Forse, i 3,4 milioni di buco
registrati a bilancio non paiono
ai dipendenti, orfani di premio
produzione, un motivo plausibile.
Ma tant’è…

La Rsa intanto lamenta di non essere stata nemmeno ricevuta
dai vertici di Via del Voltone.
Di cero stupisce quella che appare
una totale di mancanza di
contatto con la realtà da parte
di chi sembra vivere in una
intoccabile torre d’avorio.
Non viene pagato un premio
di produzione ma il sindacato
precisa che sarebbe in realtà
uno stipendio non corrisposto.
Cioè? Quindi tutte le mensilità
non le chiamano stipendio ma
le chiamano premi produzione?
Dodici mensilità di premi
produzione, più la tredicesima
di premio produzione e magari
anche la quattordicesima di
premio produzione?
Forse anziché giocare sulle
parole e attaccarsi a cavilli
contrattuali che ci sono solo
nel palazzo di vetro di Via del
Voltone, sarebbe meglio darsi
una ridimensionata. Peraltro
proprio su queste pagine
avevamo raccolto a sue tempo
centinaia di firme consegnate
alla Reggenza per non erogare
i premi produzione. Quell’anno
furono erogati ugualmente.
Speriamo che questa sia, invece,
la volta buona per dare una
ridimensionata umana a chi
non sembra vivere con i piedi
per terra.

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