Sempre più fermento in maggioranza e tornano le voci insistenti di criticità e di possibile crisi con una anticipata fine della legislatura
Nel fine settimana si sono registrati diversi incontri politici e in particolare sono evidenti le manovre che si agitano in area Npr, con liberal-democratici, socialisti e Psd cui si aggiungono Rossano Fabbri e Denise Bronzetti del Mis.
La Dc sta a guardare, ma la crisi potrebbe venire avanti per poi rimescolare un po’ le carte, lasciando però sostanzialmente le cose come sono con una riproposizione dell’alleanza uguale a quella uscente.
E allora a cosa servirebbe la crisi? A lasciare le cose come stanno almeno per altri sei mesi, in alcune situazioni che sono calde e critiche.
La prima è la scandenza della presidenza in Banca Centrale sulla quale ci sono innegabili attriti, e una caduta del governo farebbe scattare una prorogatio.
La seconda sono le questioni tribunalizie e gli equilibri non ancora trovati per i quali una caduta del governo potrebbe favorire assestamenti.
Infine si impedirebbe alle forze che stanno emergendo, come Demos, di organizzarsi al meglio e a quelle già esistenti, come Rf e Libera, di capitalizzare il diffuso malcontento.
Ipotesi, per ora.