Pesa molto la lettera di dimissioni di Giacomo Volpinari, mai approfondita
ANTONIO FABBRI. E’ davvero uno stano caso quello del dottor Giacomo Jack Volpinari, che addensa nubi grigie su Via del Voltone, quasi che nel palazzo di vetro ci sia un altra personalità, quella di missis Catia Hide Tomasetti, capace di prendere il sopravvento su quella del dottor Jack. Proprio come nel romanzo breve di Stevenson di fine ottocento, dove una personalità finisce per annientare l’altra. Congetture, certo, senza voler attribuire a nessuno le caratteristiche dei personaggi del romanzo, evidenziando tuttavia il dualismo di una situazione che certo ha occupato anche il già consumato dibattito consigliare sul punto, pur senza chiarire nulla.
Fuor di metafora pesa molto la lettera di dimissioni di Giacomo Volpinari, mai approfondita perché la maggioranza non ha voluto, rigettando l’ordine del giorno delle opposizioni. D’altra parte Volpinari aveva scritto nella lettera di dimissioni: “è necessario e non procrastinabile identificare e ridefinire regole che siano correttamente articolate e costantemente testate nella loro efficacia, delineando pertanto i cosiddetti “pesi e contrappesi”, soprattutto con riguardo ai centri di potere”. E proprio relativamente alla allocazione dei poteri “riguardanti Bcsm ed il sistema”, aggiungeva di aver riscontrato “dinamiche che mi hanno fatto comprendere non esserci le condizioni per svolgere il ruolo con la necessaria serenità”.
Su tutta la situazione pesa ancora di più l’imbarazzante pantomima sviluppatasi attorno alle dimissioni del dottor Jack, che in uno strano modus operandi non sono state respinte, ma Rete ha proposto la sua ri-nomina, peraltro votata all’unanimità, con espressione di fiducia verso Volpinari da parte di tutti i consiglieri. Ora ci si ritrova, invece, con la necessità di ridiscutere la situazione nel Consiglio che si apre oggi, con all’ordine del giorno la nomina del membro mancante del Condir.
Non una bella figura per Rete, che aveva ri-nominato la stessa persona che prima si era dimessa e poi ha rifiutato la nomina… viene da chiedersi se glielo avesse domandato prima di riproporlo.
Ma forse la questione è più complessa e riguarda gli equilibri interni a Bcsm e quelli interni alla maggioranza. E’ per questo che meriterebbe un approfondito chiarimento.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo
