Viene da chiedere: in quanti, davvero, abitiamo questo fazzoletto di terra?
MARINO CECCHETTI. Igiovani non riescono a trovare casa. Sempre più difficile acquistare o affittare un appartamento. Pare questa la nuova emergenza. Una carenza effettiva?
È passata solo una quindicina d’anni da quando si è un po’ smesso di urlare contro la speculazione edilizia che ha costruito per 60mila, quando i residenti erano meno della metà. Tanto da ingenerare il sospetto che dietro detto enorme sviluppo delle costruzioni, spinto oltre ogni ragionevole limite di buon senso, ci fosse l’interesse a investire in territorio da parte anche di personaggi della malavita italiana, mafia, camorra, ‘ndrangheta.
Chiacchiere da bar? No. Se ne trova un riscontro, ad esempio, nella deposizione di un Segretario di Stato presso la procura di Forlì ed è notorio che un politico si vantò di aver fatto da guida agli operatori di una TV francese nella selva di gru che allora punteggiavano il territorio. Il Segretario di Stato al Territorio nel 2008 andava affermando che si era costruito tanto che qui, in Repubblica, ormai “c’era un appartamento per abitante”.
Oggi si lamenta una mancanza di abitazioni. Anche comuni abitazioni. Cioè ordinari appartamenti. Non ville.
Possibile? Possibile che i proprietari di immobili siano tutti, in questo Paese, così danarosi da evitare come una disgrazia di affittarli o metterli in vendita?
Viene da chiedere: in quanti, davvero, abitiamo questo fazzoletto di terra, come si diceva una volta?
Dalle statistiche ufficiali risulta che a fine 2022 le persone presenti – regolarmente, cioè con tutti i crismi della legalità – erano in totale 35.128, distinte in “residenti”, 33.812, e in “soggiornanti”, 1.316.
Insomma, siamo cresciuti sì, ma arrivare a 60mila ce ne corre.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 22