L’intervento di Mons. Luigi Negri su bene comune e stampa

L’intervento di Mons. Luigi Negri su bene comune e stampa

INTERVISTA A MONS. LUIGI NEGRI SU BENE COMUNE E STAMPA IN OCCASIONE DELLA FESTA DI S.FRANCESCO DI SALES PATRONO DEI GIORNALISTI

Sono lieto di poter intervenire nella festività dei giornalisti sul tema del rapporto fra la  stampa  ed il bene comune perché, effettivamente, direi ogni anno  nel variare delle circostanze la festa può assumere significati diversi,  unitari ma diversi. E’ indubbio che oggi il problema del bene comune della società, della persona, delle famiglie, dei gruppi costituisce una grande questione, una questione aperta, e questo tema del bene comune è  necessariamente costretto a confrontarsi con una situazione di povertà diffusa a cui la società non è preparata e che certamente da’, alle tematiche normali, una connotazione ancora più drammatica.

La stampa ha il grande compito di servire la verità, servire la verità nel senso di comunicare tutto quanto avviene effettivamente nell’ambito della vita sociale e di sorprendere, dentro questi accadimenti, fattori di  promozione positiva o tentativi di riduzioni o di negazioni. Questo lavoro critico mi sembra molto  limitato, insufficiente, mi sembra che stia prevalendo una ideologia soggiacente, comune a quasi tutte le posizioni  della stampa nazionale, anziché assumersi la fatica di dare un contributo positivo alla formulazione, sempre più adeguata,  su che cosa consiste il bene comune del  popolo e della società e, dall’altro, di indicare amici e nemici di questo bene comune perché è indubbio che nella vita della storia esiste sempre una tensione, una dialettica fra chi sostiene valori adeguati e chi li osteggia.

Ecco,  per questo il mio augurio e insieme la mia attesa è  che soprattutto in un momento delicato come quello che la nostra società, intendo sia quella di San Marino come quella italiana, è chiamata a  vivere la stampa, servendo sempre più concretamente la verità, attui e viva una qualche responsabilità educativa. Questi poveri popoli sono lasciati allo sbando, senza una vera azione  educativa; la Chiesa da parte sua l’ha fatta, la farà, non verrà mai meno  ma se le azioni educative al servizio del bene comune si potessero articolare, moltiplicare  sarebbe senz’altro un fatto positivo.

Questo mi pare il compito della  stampa in questa particolare situazione ma anche noi dobbiamo considerare i grandi valori nelle connotazioni precise che assumono nella storia e nel fluire delle circostanze positive o negative possibili.

La giornata delle comunicazioni sociali, a mio modo di vedere, la sento oggi come un momento importante di incontro fra  tutte le realtà impegnate nella comunicazione sociale e la vita della Chiesa. La Chiesa non sostituisce nessuno, nelle sue responsabilità,  non indica soluzioni preconfezionate per nessuno dei problemi su cui la stampa deve, quotidianamente, intervenire. Dice a coloro che sono impegnati in questa delicatissima responsabilità che la Chiesa ha la grande risorsa della verità rivelata da Dio, la  grande risorsa di un’antropologia adeguata, cioè di una concezione adeguata dell’uomo e della realtà ma, soprattutto,  ha una passione profonda, radicale  per tutte le persone che impegnano la loro vita nell’approfondimento della loro identità culturale  a servizio del bene degli uomini.

+Luigi Negri
Amministratore Apostolico della Diocesi di San Marino-Montefeltro

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