Lionello Mancini, IlSole24Ore, San Marino cerca più trasparenza

Lionello Mancini, IlSole24Ore, San Marino cerca più trasparenza

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Lionello Mancini

San Marino cerca più trasparenza

Da ieri, un decreto legge emanato dal Congresso di stato (il governo) permette a una banca di San Marino di rilasciare informazioni alla propria capogruppo estera senza violare le normative del Titano sul segreto bancario. Il decreto legge reca il titolo impegnativo «Misure urgenti di adeguamento agli standard internazionali in materia di trasparenza e scambio di informazioni», ma più prosaicamente è servito a spegnere un nuovo focolaio di possibile tensione tra San Marino e Banca d’Italia.

Il problema – l’ultimo di una catena iniziata a fine 2007, con le indagini della Procura di Forlì su Delta – era sorto una paio di mesi fa, con il commissariamento della Cassa di risparmio di Rimini (Carim). Il punto di rottura nel braccio di ferro tra i manager Carim e gli ispettori era stato il rapporto con la controllata Cis, una piccola banca sammarinese che aveva negato informazioni appellandosi alle leggi del Titano sulla privacy. Quasi ovvio, in tempi normali: ma dal 2008 niente è più normale tra Bankitalia e San Marino, e così l’irritazione per il diniego ha contribuito non poco al fatto che gli ispettori passassero la mano ai commissari. Grande clamore in città per lo sgarbo alla banca di tutti i riminesi, ma il problema Carim-Cis è rimasto tale e quale: serviva una legge per cambiare la restrittiva norma precedente.
E ieri, la soluzione è arrivata per decreto. Un atto che certifica le difficoltà della piccola repubblica in black list, ma che potrebbe anche rappresentare una tappa verso il sempre più necessario accordo globale con l’Italia sullo scambio di informazioni.
«Con questo atto – spiega il segretario alle Finanze Pasquale Valentini – si stabiliscono i criteri operativi dell’ufficio di collegamento, come raccomandato dall’Ocse. E si supera l’impasse Carim-Cis». Certo, il Consiglio grande e generale (parlamento) potrebbe lasciar decadere il decreto, ma i gesti di buona volontà e di collaborazione più o meno spontanei del Titano appaiono via via più autentici, all’irrigidirsi progressivo della crisi e dell’isolamento del piccolo paradiso fiscale.

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