LOMBARDI (PDL) : ‘Meno sprechi per la formazione degli Operatori Socio Sanitari e quindi più sussidiarietà’.

LOMBARDI (PDL) : ‘Meno sprechi per la formazione degli Operatori Socio Sanitari e quindi più sussidiarietà’.

L’Operatore Socio Sanitario è una figura professionale fondamentale nell’attuale panorama socio-sanitario italiano. In chiara contro-tendenza con altre Regioni più virtuose dal punto di vista dell’impiego di risorse pubbliche, la dirigista Regione Emilia-Romagna, continua a spendere soldi pubblici, nazionali, regionali e comunitari, per formare gratuitamente questi operatori, destinando risorse altrimenti utilizzabili in questo particolare momento per politiche di supporto ai disoccupati ed ai lavoratori in difficoltà.

Malgrado questa politica di privilegio, prodotta dai finanziamenti pubblici, numerosi enti senza scopo di lucro e società di formazione organizzano, autofinanziandosi, corsi a libero mercato autorizzati dalle varie province, che immettono migliaia di giovani nel mercato del lavoro, pubblico e privato riuscendo incredibilmente a fare concorrenza ai corsi pubblici gratuiti (perché sostenuti con i fondi regionali) che evidentemente sono percepiti come di qualità inferiore e con minori possibilità di sbocco professionale.

La Regione però con proprio documento di indirizzo, pare determinare un grave squilibrio tra corsi finanziati e corsi non finanziati, così che, nel caso di corsi finanziati dalla PA vige una sorta di obbligo implicito, per le Aziende sanitarie e i servizi socio-sanitari, ad essere sede di stage e ad assumersi i costi delle visite di idoneità, mentre nel caso di corsi auto-finanziati tale obbligo non sussiste in quanto la disponibilità delle Aziende sanitarie e dei servizi socio-sanitari ad essere sede di stage, va preventivamente concordata, così come va concordata la modalità di assunzione dei costi.

In tal modo, l’attività auto-finanziata ne esce fortemente penalizzata in quanto si rende del tutto facoltativa la disponibilità dell’Azienda ad essere sede di stage e, di fatto, si lega tale decisione ad un fattore economico, con grave pregiudizio per i corsi auto-finanziati, disparità di trattamento ed opacità amministrativa.

In considerazione di ciò ho inoltrato una formale interrogazione alla Giunta Regionale dal tenore molto chiaro. Vale la pena continuare a privilegiare e finanziare corsi ‘pubblici’ per Operatori Socio Sanitari, quando esistono apprezzati corsi ‘privati’ che senza contributi pubblici incontrano ugualmente il favore degli addetti ai lavori per qualità della formazione e per sbocchi professionali?

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