Nota per la stampa
L’ assenza dei rappresentanti di un’esigua parte dell’opposizione dalla riunione di ieri della Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri appare essenzialmente un gesto immotivato e pretestuoso, che non ha in sé, quindi, una ragione politica e, ancor meno, istituzionale. Tant’è che tutte le altre forze politiche erano giustamente e responsabilmente presenti.
La Commissione, infatti, era sta convocata in una data precedente alle vicende che vengono segnalate per motivare l’assenza e sulle stesse vicende c’è stato, proprio negli ultimi giorni, un confronto costante nelle sedi istituzionali fra tutte le forze che siedono in Consiglio Grande e Generale. Il fatto, poi, che non ne siano derivate posizioni generalmente condivise appartiene alla logica della dialettica democratica e non presuppone, pertanto, riflessi impropri in alti ambiti.
Al di là di tutto gli organismi istituzionali hanno il dovere di funzionare per le competenze che a loro spettano e non possono essere utilizzati per finalità diverse da quelle per cui sono stati riuniti. E proprio ieri la Commissione aveva, fra l’altro, all’ordine del giorno una materia come quella della concessione di residenze e permessi di soggiorno, sulla quale non sarebbe male, in tempi brevi, predisporre e adottare una normativa meno indeterminata, meno discrezionale, ma più certa e garantista. E questo, credo, soprattutto nell’interesse del Paese, del suo equilibrio sociale, della sua sicurezza e della sua stessa identità.
Giovanni Lonfernini
Presidente della Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri